Sabato, 24 Luglio 2010 Vasto

Clamorosa protesta di sindaci ed amministratori dinanzi all'Ospedale di Vasto

Pesanti accuse rivolte a Chiodi e Venturoni. "Non siamo cittadini di serie B"

Nove sindaci del comprensorio del Vastese, con fascia tricolore; due gonfaloni (quelli dei Comuni di Vasto e San Salvo); due consiglieri regionali (Menna e Palombo), 6 consiglieri provinciali, numerosi assessori comunali e consiglieri comunali e tanti cittadini: sono stati loro i protagonisti di un presidio di protesta che, questa mattina, come preannunciato, è andato in onda dinanzi all’ingresso dell’Ospedale Civile “San Pio” di Vasto per protestare contro il Piano di Riordino della Sanità Abruzzese. Un Piano che prevede il taglio di ben 70 posti letto sugli attuali 240 dell’ospedale di Vasto e la chiusura dell’ospedale di Gissi. Insomma, un’altra grave mazzata per questa fetta di territorio del basso Abruzzo che l’assessore regionale Gianfranco Venturoni ed il presidente della Giunta Regionale, Gianni Chiodi, hanno passato nel dimenticatoio. I sindaci presenti erano quelli di Vasto, San Salvo, Cupello, Monteodorisio, Lentella, Furci, Gissi, Carpineto Sinello e San Buono. In pratica all’appello hanno risposto le forze del centro-sinistra ed i rappresentanti dell’UDC mentre il Partito della Libertà ha disertato in massa la manifestazione. Evidentemente ai rappresentanti di quel partito sta bene quello che Zavattaro e la Baraldi hanno preannunciato!!!
Molti e qualificati gli interventi dei presenti. Il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che è anche il presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, ha criticato senza mezze parole le scelte preannunciate dai “tagliatori di teste” incaricati di rimettere a posto i conti della Sanità nel nostro territorio. E per smentirli clamorosamente Lapenna ha citato quanto è scritto nella delibera n.660 del 28 giugno 2020 firmata dal direttore generale della Asl, il dott. Francesco Nicola Zavattaro. A pagina 14 di quel corposo documento si legge testualmente: “..il dato che più caratterizza l’andamento della gestione dell’esercizio 2009 della Asl Lanciano-Vasto, dopo il sostanziale “pareggio di bilancio” nell’anno 2008, è il risultato positivo di esercizio pari ad Euro 1.419.162,91 secondo un trend di crescita raggiunto dopo, la riduzione della perdita, nell’arco del quinquennio”.
Che motivo, c’è, quindi di penalizzare ancora di più questo territorio, si + chiesto Lapenna?
Il vastese reclama di poter avere la stessa percentuale di posti letto previsti in tutti gli ambiti sanitari della egione: 3.5 per ogni mille abitanti. I dati accertati, invece, dimostrano che nel Vastese il rapporto scenderebbe addirittura ad 1.8 posti letto ogni mille abitanti.
Duri anche gli interventi dei sindaci di San Salvo, Marchese, e di Gissi, Marisi, che hanno evidenziato la mancata concertazione la programmazione. Marisi, nell’annunciare per lunedì mattina un’analoga manifestazione di protesta dinanzi all’ospedale di Gissi, ha posto l’accento sul taglio netto dato alla geriatria che, dopo aver ottimamente lavorato per 15 anni in questo territorio, finirebbe ad Atessa per salvare quella struttura.
Zavattaro, la Baraldi, Venturoni e Chiodi sono stati invitati a fare un giro da queste parti per rendersi conto della reale situazione. Non trova giustificazione alcuna la presenza di due sale di emodinamica nel distretto Chieti-Pescara, distanti solo 10 chiloemtri, mentre la si nega al territorio del Vastese dove un inquartato, prima di giungere in ospedale, deve attendere circa due ore.
Molto critici e severi nei giudizi anche i consiglieri regionali Antonio Menna e Paolo Palomba che hanno messo sotto tiro la gestione di Chiodi e Venturoni.
Tutti, inoltre, hanno chiesto di voler sapere quali saranno i tagli che interesseranno la sanità gestita dai privati. “Vogliamo – hanno detto – nomi e cognomi di quella sanità privata che non viene toccata dal Piano di riordino predisposto a livello regionale”.