Domenica, 1 Gennaio 2012 VastoIl Congresso del Partito Democratico: densi nuvoloni all'orizzonteUna elezione a maggioranza del segretario non giova al partitoIl Commissario della sezione locale del PD, Camillo Di Giuseppe, ha confermato che il 4 gennaio p.v. ci sarà l’atteso Congresso Organizzativo del maggiore partito di Vasto. Partito che inspiegabilmente è rimasto commissariato per oltre sei mesi, dopo le elezioni amministrative della primavera scorsa. Ma adesso l’attesa è finita e si va finalmente a questo importante appuntamento organizzativo per dare al partito un direttivo ed un segretario e ricominciare a fare politica dopo la lunga vacanza elettorale.
Questo però è l’auspicio, invece densi nuvolosi neri si addensano su quell’appuntamento, tali da far dubitare che il partito ne possa uscire rafforzato ed in grado di far politica sul serio, sostenendo così l’attività amministrativa che lo vede molto esposto come partito di maggioranza. Il pericolo è maggiore se si pensa, come molti segnali fanno intendere, che le divisioni, vecchie e nuove, non nascono tanto da rancori e personalismi, ma dal modo stesso di intendere il ruolo di una sezione politica di partito. Pensare di unire funzione amministrativa e funzione politica nelle mani di una persona, per giunta giovanissima (si ventila l’ipotesi di eleggere segretario un giovane universitario già Consigliere Comunale), è il segno di un progetto chiarissimo: ridurre ad un ruolo ancillare il segretario ed il direttivo lasciando mano libera all’attività amministrativa. E’ una operazione legittima, naturalmente, ma lacerante perché nei partiti “democratici”, e quindi non “padronali”, pochi accettano di relegare l’attività politica in un ruolo subalterno rispetto all’attività amministrativa. Fra quattro giorni sapremo chi e con quali voti vorrà assumersi la paternità di una elezione a maggioranza del nuovo segretario, rifiutando qualsiasi ascolto alle richieste di chiarimento politico per avviare un progressivo ricompattamento di tutto il partito, uscendo così una volta per tutte da quella brutta dicotomia tra ex popolari ed ex democratici di sinistra che pesa tuttora sul Partito Democratico. Nicolangelo D'Adamo |