Sabato, 31 Dicembre 2011 Vasto

Iniziativa per Vasto

Non per San Salvo o per Cupello

di Davide D’Alessandro

Se a Roma uomini e donne di buona volontà stanno elaborando l’Iniziativa per l’Italia, nella nostra amata città manca ancora un progetto che metta insieme uomini e donne di buona volontà in grado di elaborare un’Iniziativa per Vasto. Sì, scrivo bene: Iniziativa per Vasto. Non per San Salvo o per Cupello, ma per Vasto, perché ciò che da tempo impera sul territorio non è la politica al servizio della gente, ma una politica cucinata da chi sappiamo per servire le ambizioni personali dei soliti noti. La prova muscolare che una parte del Pd sta sciaguratamente mettendo in atto, facendola passare per la celebrazione di un congresso vero, è la negazione della politica, l’archiviazione del suo carattere più nobilitante, la mediazione, per esasperare gli animi, per mettere all’angolo chi può dar fastidio, soprattutto in termini elettorali, e salvaguardare il proprio potere.
Dalle primarie del Pd non uscirono un vincitore e uno sconfitto, ma due protagonisti, due risorse importanti per il Pd e per la città. Oggi una parte decide di umiliare l’altra, di ridurla a nulla, di schiacciarla sotto il peso di centinaia di tessere. Nella vecchia Dc sarebbe stato impensabile che, tra due capitani, potesse uscire un segretario non condiviso, che non riscuotesse l’approvazione di entrambi. Ma a Vasto o, meglio, a San Salvo e Cupello, della vecchia Dc, per noi la Bibbia della politica, sembrano non tenerne più conto. A San Salvo hanno “fucilato” un sindaco stimato senza usare neppure il silenziatore. A Vasto vogliono “fucilare”, senza usare neppure il silenziatore, una componente ritenuta pericolosa per i giochi prossimi venturi.
Per cui è possibile che, a una prova di forza, qualcuno sia tentato di reagire con una deflagrazione, che sarebbe grave quanto la prova di forza. Ciò che serve, invece, alla città è un’Iniziativa per Vasto, promossa da chi vuole spezzare le catene che la opprimono e impedire ai soliti mandarini di guidarla dall’esterno o dall’alto o dal confine, senza il consenso dei cittadini vastesi.
Luciano Lapenna, nessuno può metterlo in dubbio, nel maggio scorso ha rivinto le elezioni e deve amministrare la città fino al 2016. I primi sei mesi, però, e nessuno può metterlo in dubbio, segnano un grave deficit, una sorta di fermo biologico, un’incapacità di incidere non solo nella soluzione dei problemi quotidiani della gente, ma anche verso le grandi questioni che investono una città di quarantamila abitanti. Basti il tema della centrale a biomasse per capire quanta confusione, soprattutto a sinistra, stia screditando l’intera amministrazione, quanti non so se c’ero e se c’ero dormivo, stanno erodendo la fiducia dei tanti elettori di centrosinistra.
Occorre, prima che sia troppo tardi, un’Iniziativa per Vasto, che veda solo e soltanto Vasto al centro degli interessi, non le ambizioni personali o, peggio, le rendite di potere di chi, con Vasto, non ha nulla a che vedere. A chi vuole schiacciare Vasto bisogna contrapporre una squadra compatta, coesa, dentro e fuori il Consiglio Comunale, che abbia un progetto politico e amministrativo di rilancio e di sviluppo.
Se il 4 gennaio è la data della prova di forza, dei muscoli, il 5 potrebbe essere la data della politica, di un’Iniziativa per Vasto che abbia la stessa efficacia e lo stesso appeal dell’Iniziativa per l’Italia, non a caso ispirata da cattolici che intendono la politica come perseguimento del bene comune, non come il modo migliore per arrivare alla Regione o per tornare a galla, dopo essere stati affondati soltanto dalla propria strabordante arroganza e dalla propria eccessiva ingordigia.
Potrebbe essere davvero un anno nuovo per Vasto. Auguri a quanti lo vorranno.