Martedì, 22 Gennaio 2013 Vastese

False rottamazioni di auto. Sei rinvii a giudizio a Lanciano

Vendute 200 vetture con gli sconti degli operai Fiat. Giro d’affari di 700 mila euro

Avrebbero intestato a ignari acquirenti veicoli da rottamare per incassare i contributi dello Stato e falsificato i tesserini dei lavoratori della Sevel per usufruire degli sconti dei dipendenti Fiat. Con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e della Fiat e di falso, sono stati rinviati a giudizio il titolare dell’autorivendita Anxauto group srl, Angelo Domenico Ucci, 44 anni, di Rocca San Giovanni, e i suoi collaboratori: Marco Di Cino (34) di Torricella Peligna, Mirko Antonio Croce (38) e Cesare D’Alessandro (38), entrambi di Lanciano, Francesca Villani (27) di Roccascalegna e Mary Ellen Marano (26), di Lanciano. Il giudice per le udienze preliminari (Gup) Massimo Canosa ha così accolto la richiesta di apertura del processo da parte del Pm Rosaria Vecchi, rigettando quella di non luogo a procedere degli avvocati difensori, Alessandro Troilo, Vittorio Battistella, Maria Ida Troilo, Elisabetta Merlino, Pietro Di Ienno e Silvio Rustignoli. I sei dovranno presentarsi in aula il prossimo 15 maggio.

I sei imputati devono rispondere di «associazione per delinquere al fine di commettere un numero indeterminato di truffe ai danni dello stato e della Fiat auto, nonchè di falsi documentali». Nello specifico si tratta di falsificazione dei certificati di proprietà e di carte di circolazione, degli incentivi per la rottamazione, dei tesserini di riconoscimento aziendali dei dipendenti Fiat per incassare gli “ecoincetivi” e gli “incentivi dipendenti”.

Per quanto riguarda l’accusa di truffa aggravata, secondo la polizia che seguì le indagini per oltre un anno, i sei «con artifizi e raggiri consistiti nella fittizia intestazione di autovetture da rottamare a ignari acquirenti di nuove auto, effettuata attraverso falsificazione dei certificati di proprietà, delle carte di circolazione e dei certificati di rottamazione, inducevano in errore lo Stato sulla sussistenza dei requisiti per l’erogazione degli incentivi per la rottamazione ricavando un ingiusto profitto di 85 mila euro».

Altri 600 mila euro sarebbero stati lucrati alla Fiat per i falsi sconti ai dipendenti. I reati sarebbero avvenuti nel 2009. Sempre secondo l‘accusa sarebbero circa 200 le macchine vendute con gli incentivi Fiat, mentre il giro d’affari della truffa ammonterebbe a quasi 700 mila euro.

Teresa Di Rocco

Fonte "Il Centro"