Venerdì, 13 Luglio 2007 Notizie

«Il passivo alla Cerella creato dalla gestione pubblica»

La figlia del fondatore dice la sua. Il presidente dell'Arpa intanto rassicura: «Niente tagli né licenziamenti»

"Quando l'azienda passò di mano e la Regione Abruzzo, attraverso l'Arpa, ne divenne l'azionista di maggioranza, i conti erano ancora a posto": lo afferma Beatrice Cerella, socio di minoranza e figlia del fondatore della ditta di autoservizi Cerella di Vasto, a proposito della quale i sindacati, l'altro giorno, avevano lamentato disagi proclamando lo stato d'agitazione. «Nel 2004 - ha spiegato la Cerella, che detiene parte del 15% della quota di minoranza del capitale - il bilancio era ancora attivo, ma un triennio, quello successivo, è stato sufficiente non solo ad azzerarlo, ma ad andare in rosso di circa 700 mila euro. Non al privato, dunque, vanno rivolte le critiche, ma alla gestione politica di chi, prima di Nicola Basilavecchia (l'attuale presidente dell'Arpa) ha guidato la società». Con il marchio di 'Arpa 2' i bus delle autolinee Cerella collegano Vasto con Roma, Campobasso, Isernia e Napoli, ma assicurano anche servizi pendolari e con molti centri del chietino. A proposito dei problemi denunciati dai sindacati, il presidente Arpa ha intanto annunciato che non ci saranno tagli. I sindacati avevano lanciato l'allarme circa un'imminente riduzione dei servizi e il conseguente taglio di posti di lavoro previsto nell'azienda di autolinee. «Non vogliamo operare tagli alle corse di Cerella - ha precisato Nicola Basilavecchia - né intendiamo ridurre il personale. Vogliamo, invece, razionalizzare la produzione dei servizi di trasporto a Vasto, in considerazione del grave deficit in cui versa da tempo la società». Il presidente dell'Arpa ha ricordato che, per tre esercizi consecutivi, Cerella ha chiuso i bilanci in deficit: nel 2006 la perdita è stata di 686 mila euro (il 15% del fatturato): «In conseguenza di tale perdita di bilancio - ha affermato - Arpa ha dovuto svalutare il proprio capitale di 340 mila euro». La gestione della società vastese degli ultimi anni, secondo Basilavecchia, non è stata improntata a criteri aziendalistici, pertanto «occorre cambiare rotta subito». Il consiglio di amministrazione è stato ridotto da cinque a tre componenti. Sono stati ridefiniti i contratti di fornitura del gasolio allineandoli a quelli di Arpa, «con un sensibile risparmio di risorse». Rivisti anche i contratti di affitto per le rimesse dei bus e modificati i turni recuperando personale in alcune linee dove è stato introdotto l'agente unico. Il nuovo piano industriale, annuncia il presidente di Arpa, risanerà l'azienda di autolinee vastese.