Pensioni maggio 2025, ecco quando arrivano e a quanto ammontano

Mercoledì, 23 Aprile 2025 Abruzzo

Confermato il minimo Inps maggiorato, in attesa della quattordicesima di luglio

Il calendario dei pagamenti delle pensioni per il mese di maggio subisce modifiche significative a causa della Festa dei Lavoratori. Mercoledì 1° maggio, infatti, banche e uffici postali resteranno chiusi: per questo motivo l’INPS ha annunciato che tutti i trattamenti pensionistici, assistenziali e previdenziali saranno visibili sui conti correnti a partire da venerdì 2 maggio, primo giorno bancabile del mese.

I pensionati che ricevono la pensione con accredito diretto sul conto corrente non dovranno fare nulla: l’importo sarà disponibile il 2 maggio. Come di consueto, il cedolino mensile può essere consultato accedendo alla propria area personale sul sito dell’INPS, anche per verificare eventuali trattenute Irpef o aggiornamenti fiscali.

Il cedolino di maggio è stato reso disponibile in anticipo, a partire dal 18 aprile, per via della coincidenza del 20 aprile con la domenica di Pasqua.

Il calendario per chi ritira alle Poste

Per chi ritira la pensione in contanti presso gli uffici postali, si applica il calendario alfabetico a scaglioni, rivisto a causa del ponte del Primo Maggio. Queste le date da segnare:

Venerdì 2 maggio: lettere A-B
Sabato 3 maggio (mattina): lettere C-D
Lunedì 5 maggio: lettere E-K
Martedì 6 maggio: lettere L-O
Mercoledì 7 maggio: lettere P-R
Giovedì 8 maggio: lettere S-Z

Pensioni: gli importi di maggio

Nessuna variazione negli importi rispetto ad aprile. Le pensioni continueranno a essere erogate con le medesime trattenute Irpef e addizionali. Per i titolari di assegni inferiori al trattamento minimo INPS (603,40 euro), resta attiva la maggiorazione straordinaria del 2,2%. La prossima novità in busta è attesa a luglio, con la quattordicesima mensilità per gli aventi diritto.

Le novità fiscali: detrazioni sotto la lente

L’INPS ha aggiornato il sistema delle “Detrazioni Unificate”, azzerando le detrazioni per figli a carico con più di 30 anni, non disabili, come previsto dalla Manovra. Rimangono invece valide quelle per figli tra i 21 e i 30 anni e per figli disabili, a prescindere dall’età.

Modifiche anche per i familiari a carico: è possibile indicare l’ascendente convivente, a patto che rientri nei limiti reddituali previsti. Le detrazioni vengono ripartite tra tutti i soggetti fiscalmente responsabili.

C’è tempo fino al 1° maggio 2025 per presentare la domanda di accesso a Quota 97,6 o Quota 98,6 per gli autonomi. Il beneficio riguarda chi ha svolto lavori particolarmente faticosi e ha maturato i requisiti entro il 2026. Sono necessari 36 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi di età.

Per i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno svolto attività gravose, la pensione può essere ottenuta anche attraverso il cumulo dei contributi versati in diverse gestioni. In questo caso, valgono le soglie di 35 anni di contributi e 61 anni e 6 mesi di età (62 anni e 6 mesi per gli autonomi).

La domanda va inviata telematicamente tramite il modulo AP45, corredato dalla documentazione che attesti la natura gravosa dell’attività lavorativa. Le dichiarazioni tardive del datore di lavoro non sono ammesse come prova sostitutiva: è necessario fornire documentazione coeva al periodo lavorato.