Venerdì, 28 Maggio 2010 MoliseZuccherificio: sentenza clamorosa, “Troppi poteri a Perna, Iorio non poteva”I giudici del Tar del Molise hanno accolto il ricorso dei bieticoltoriPubblicato su Primopiano.it
“Allo Zuccherificio è tutto da rifare”. E’, in estrema sintesi, il senso di una ordinanza emessa mercoledì 26 maggio dal Tribunale Amministrativo del Molise (Tar) che ha congelato la delibera con cui la giunta regionale presieduta da Michele Iorio aveva affidato pieni poteri di gestione e di controllo dello Zuccherificio a Remo Perna, imprenditore di Isernia scelto proprio dal governatore per guidare l’impianto saccarifero termolese nonostante i fallimenti accumulati dallo stesso Perna nelle sue precedenti attività industriali. Ebbene, secondo il Tar la delibera con cui la giunta regionale ha modificato gli assetti del Consiglio di Amministrazione dello Zuccherificio consentendo al socio privato di minoranza (Perna, appunto) di esercitare un controllo di fatto sul consiglio di amministrazione deve essere congelata. Quella decisione, infatti, spettava all’intero Consiglio regionale, e non soltanto a Iorio e ai suoi assessori che si sono attribuiti compiti che non spettano loro. Ma non basta. I giudici amministrativi del Tar hanno anche ordinato alla Regione Molise di presentare una relazione scritta per cercare di spiegare i passaggi, a prima vista inspiegabili e in odore di illegittimità, con cui si è consentito a Perna di entrare in possesso della quota di minoranza ceduta dalla famiglia Tesi (il 37 per cento) malgrado non avesse alcuna esperienza nel settore bieticolo e malgrado la totale assenza di un suo piano industriale. Secondo alcune disposizioni della Comunità Europea, infatti, gli enti pubblici possono stringere alleanze industriali con soci privati a patto che questi ultimi siano in possesso dei requisiti e delle conoscenze di settore nelle quali le società miste devono intervenire. Perna nel suo curriculum industriale aveva invece soltanto esperienze nel ramo tessile, che non ha proprio nulla a che vedere con l’agroalimentare. Quando la Regione avrà presentato la sua relazione, i giudici si riuniranno di nuovo – è già stata fissata un’udienza per l’inizio di ottobre – per valutare nel suo insieme tutta l’operazione “Perna” e decidere nel merito il da farsi. Nel frattempo, però, la delibera con cui Iorio aveva assegnato al suo amico di Isernia pieni poteri nella gestione dello Zuccherificio rimane congelata (è come se non fosse mai stata approvata) e dunque non potrà essere Perna a comandare e soprattutto a decidere come utilizzare la valanga di soldi pubblici che la Regione Molise ha iniettato nello Zuccherificio negli ultimi anni (53 milioni di euro almeno, di cui 15 nei primi mesi di quest’anno). La clamorosa decisione del Tar che in pratica azzera tutto quanto Iorioe Perna avevano messo in cantiere a partire dalla fine del 2009 per esercitare un controllo diretto sullo Zuccherificio, prende le mosse da un ricorso presentato all’inizio di maggio da un coltivatore di barbabietole che da molti anni conferisce i prodotti dei suoi terreni (di Campomarino e Portocannone) allo stabilimento termolese. Il ricorso, redatto dall’avvocato Pino Ruta di Campobasso, offre un quadro sconcertante di come è stato gestita tutta l’operazione da parte di Iorio e soprattutto dei rapporto fra Iorio stesso e Perna. Vengono elencate infatti tutte le elargizioni che il governatore ha fatto deliberare negli anni passati a favore dell’amico industriale, elargizioni che sono costate molto ai cittadini molisani malgrado il fatto che poi le attività di Perna siano naufragate. Inoltre, l’avvocato Ruta nel suo documento preso in esame dal Tar, accende un faro sul fatto che Perna sia entrato allo Zuccherificio come socio privato di minoranza senza una gara pubblica, e abbia ottenuto i pieni poteri nonostante il fatto che non abbia in alcun modo partecipato all’aumenti di capitale e in totale assenza di un “piano industriale” per il rilancio dello Zuccherificio. |