Giovedì, 12 Gennaio 2012 Abruzzo

Nessun segno di violenza sul corpo di Roberto Straccia

Secretati gli atti dell’autopsia ma, in base alle prime indiscrezioni, l'ipotesi della morte violenta perde consistenza

Fonte "Il Centro"

di Laura Venuti

BARI. Non ci sarebbero segni di violenza sul corpo ritrovato il 7 a Bari. Un cadavere che, dice la Procura di Bari, è quello di Roberto Straccia. Gli atti relativi all'autopsia sono stati secretati, ma dalle indiscrezioni sembra che l'ipotesi di una morte violenta abbia perso consistenza, in linea anche con quello che era emerso dal primo esame. Se così fosse, l'ipotesi di una morte per annegamento sarebbe tutt'altro che esclusa e si potrebbe pensare a una disgrazia che ha fatto finire il ragazzo in acqua o a un gesto volontario.

FOTO L'arrivo della famiglia Straccia a Bari
AUDIO Il saluto alla salma prima dell'autopsia
L'odontoiatra forense: "Identificazione in tempi brevi"

Intanto ieri i genitori di Roberto sono arrivati a Bari per dare l'ultimo saluto al loro ragazzo. Occhi bassi, volti segnati dalla sofferenza, stretti in un abbraccio Mario e Rita Straccia ieri mattina hanno varcato la soglia dell'Istituto di medicina legale. Mario e la moglie arrivano al Policlinico alle 9.30, scortati dai carabinieri. Lei ha lo sguardo assente, appena scesa dalla macchina si chiude il cappotto per ripararsi dal vento e forse anche dalla sofferenza che riempie le sue giornate dal 14 dicembre, quando suo figlio Roberto è scomparso da Pescara senza lasciare traccia. Lui tiene gli occhi bassi e mette il braccio intorno alle spalle della moglie, quasi a volerla proteggere da quello che li aspetta dietro la porta a vetri dell'ospedale. Ancora qualche minuto e i coniugi Straccia daranno l'ultimo saluto a loro figlio, sparito dalla città che aveva scelto per fare l'università. «Questo sarà uno dei giorni più difficili del mio percorso di vita», aveva detto Mario alla vigilia, «perché sarà l'ultima volta che lo vedo». E così è stato.

A benedire il corpo intorno alle dieci arriva il cappellano dell'ospedale, che resta mezz'ora a dare conforto alla famiglia. «La benedizione è una cosa naturale, è il nostro credo», spiega il padre di Roberto. Poco dopo l'una Mario e Rita escono dal Policlinico. Non dicono nulla, salgono in auto e ripartono alla volta di Moresco. Ad aspettarli nelle Marche c'è l'altra figlia, Lorena. Sabato scorso era stata lei ad accompagnare papà Mario fino in Puglia, per cercare di riconoscere Roberto in quel corpo deformato dall'acqua e ritrovato sul lungomare di Bari. Un riconoscimento che si è rivelato impossibile, perchè la famiglia Straccia non è riuscita a dare certezze se non su vestiti, chiavi e Ipod trovati addosso al cadavere.

Questa volta Lorena è rimasta a casa con Diletta, la ragazza che il fratello frequentava da poco, e con i compagni di studi arrivati da Pescara: il coinquilino di Roberto, Angelo De Gruttola e l'amico Michele. «Nei miei genitori sta crescendo la consapevolezza di quello che è successo, adesso aspettiamo l'esito dell'autopsia e basta», spiega Lorena. «Cerchiamo di stare sereni», dice papà Mario, «vediamo cosa ci dicono e poi andiamo avanti». Ma fino a tarda sera l'esito dell'autopsia non arriva. «Non so niente», spiega Mario al telefono, «se sapete qualcosa ditemelo voi».

L'AUTOPSIA. Di ufficiale, però, non c'è niente da sapere, perchè il pm di Bari Baldo Pisani ha secretato tutti gli atti relativi all'inchiesta. L'esame autoptico, iniziato alle 15, è finito intorno alle 20 ma il medico legale incaricato dalla Procura, Giancarlo Di Vella, e i due consulenti nominati dalla famiglia Straccia, Enrico Risso e Claudio Cacaci, sono andati via dal Policlinico senza dire una parola. Ma dalle indiscrezioni qualcosa viene fuori. Ed è qualcosa che non sembra compatibile con una morte violenta. Sembra infatti che sul cadavere non siano state trovate tracce di una morte violenta, un esito che tra l'altro sarebbe compatibile con i risultati della prima ricognizione effettuata sul corpo.

A questo punto, se arriverà anche la conferma dagli esami tossicologici, l'ipotesi di una morte per annegamento sarebbe tutt'altro che esclusa e si potrebbe pensare a una disgrazia che ha fatto finire il ragazzo in mare oppure a un gesto volontario.

ESAME SUI DENTI. Intanto ieri la Procura di Bari ha spiegato in una nota che «con sufficiente verosimiglianza il cadavere è quello di Roberto Straccia». Ad ogni modo, gli esami formali per accertare l'identità del corpo vanno avanti.

Oltre all'esame del Dna verrà effettuata anche la comparazione delle impronte dentali, per la quale Di Vella ha chiesto aiuto all'odontoiatra forense Emilio Nuzzolese.