Sabato, 18 Febbraio 2012 VasteseSevel, sì alla cassa integrazione per la neveAccordo tra sindacati e azienda per la mancata produzione a causa del maltempodi Daria De Laurentiis
Si procederà come per il fermo dei tir per la copertura della mancata produzione in Sevel a causa dell'emergenza neve dei giorni scorsi: l'azienda attingerà alle ferie e ai permessi (Par) residui dei lavoratori e, una volta terminati quelli, procederà alla richiesta della cassa integrazione. Il verbale di accordo è stato firmato giovedì sera dalla direzione aziendale Sevel, le rsa e le segreterie provinciali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Questa volta l'approvazione del verbale è arrivata anche dalla Fim-Cisl, dopo l'astensione sulla copertura per lo sciopero dei mezzi pesanti, un'incrinatura che aveva messo in luce le prime titubanze tra le sigle sindacali nel momento dell'applicazione pratica del contratto separato Fiat del 13 dicembre. «Abbiamo trovato la giusta mediazione tra esigenze dell'azienda e dei lavoratori», spiega il segretario provinciale della Fim, Domenico Bologna, «avevamo chiesto che non venissero toccati i permessi dell'anno in corso è e così è stato». Ma la prima smentita arriva proprio da uno dei sindacati che ha firmato l'accordo sulle coperture fin dall'inizio. «Quello siglato giovedì», spiega Roberto Salvatore, della Fismic, «non è altro che il prosieguo del verbale sullo sciopero dei tir. Si recepisce in tutto e per tutto il Ccsl, il Contratto collettivo specifico di primo livello: non cambia assolutamente nulla». Nel verbale è specificato che la copertura retributiva della sospensione dell'attività (dalle 14,15 del 3 febbraio alle 5,45 dell'8 febbraio e dall e 22,15 del 10 febbraio alle 5,45 del giorno successivo) avverrà in via prioritaria tramite le ferie e i par residui degli anni scorsi e solo in seguito attraverso la domanda di cassa integrazione. E' proprio questa una delle prime applicazioni pratiche del contratto Fiat che ha messo alla porta la Fiom-Cgil. Un'altra conseguenza riguarda sempre i permessi. In sede di firma del verbale, l'azienda ha comunicato l'intenzione di chiudere lo stabilimento durante eventuali tornate elettorali se dovesse risultare una percentuale di assenze tra il 30 e il 40%. L'azienda a quel punto non riconoscerà i permessi di lista e potrebbe ricorrere nuovamente ai Par per le giornate lavorative perse. E sull'assenteismo si annuncia una battaglia senza esclusione di colpi. La Sevel, durante le competizioni elettorali ha sempre sofferto di un calo importante della produzione. Secondo fonti aziendali durante le ultime elezioni si sono assentati come rappresentanti di lista tra i 2 e i 3mila lavoratori su 6.200. E' stata, quindi, annunciata l'istituzione di una speciale commissione sull'assenteismo. L'azienda si riserverà, attraverso questo nuovo organismo, di trovare soluzioni alternative per spalmare meglio i permessi, come ad esempio il ricorso alla legge 104 per l'assistenza alle persone con ridotta autonomia personale. Anche l'istituzione della commissione è prevista nel contratto firmato, nel dicembre scorso, a Torino dopo una settimana di dure e lunghe trattative. E gli effetti potrebbero essere molto vicini. Fonte "Il Centro" |