Sabato, 28 Marzo 2020 Vastese

Tolti due posti di rianimazione all'Ospedale "Renzetti" di Lanciano

Il sindaco Mario Pupillo chiede spiegazioni alla direzione Asl

"La direzione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha tolto all'ospedale di Lanciano due posti in rianimazione per trasferirli a quello di Chieti. Senza condivisione finisce la collaborazione".

A renderlo noto, in una lunga lettera, il sindaco di Lanciano Mario Pupillo.

In queste settimane abbiamo collaborato a fari spenti, senza clamore, attivandoci in proprio per sopperire a carenze strumentali del Renzetti. Questa collaborazione discreta e responsabile è stata ripagata con un'azione autoritaria della Direzione Aziendale che, senza nessun preavviso e senza condividere la scelta con la dirigente del reparto anestesia e rianimazione di Lanciano, ha sottratto i due posti letto"

. "Nulla in contrario se i respiratori occorrono in altro ospedale in una situazione di emergenza, ma le modalità su come si è proceduto sono discutibili. La decisione è maturata in una riunione svoltasi ieri l'ospedale di Atessa. La modalità di questa sottrazione evidenziano una gestione autoreferenziale del Dg Thomas Schael che, complice una direzione sanitaria di azienda e di presidio assenti, può imperversare con decisioni senza alcun coinvolgimento e rispetto per i dirigenti del Renzetti".

"Inaccettabile - aggiunge Pupillo - anche non essere messo a conoscenza di questa azione come sindaco e massima autorità sanitaria della città. Se l'ospedale di Lanciano, definito No Covid, deve ottemperare e supplire le attività chirurgiche degli altri ospedali perché ridurre il numero di posti letto di rianimazione. Inoltre c'è il ritardo della riapertura del reparto di Ortopedia, da giorni sanificato dopo la chiusura, ma ancora riattivato. I medici e gli infermieri sono senza dispositivi e cominciano a piovere diffide e denunce a tutela della salute dei lavoratori. E' il preavviso di azioni legali più forti se la carenza di dispositivi di sicurezza, in particolare mascherine, non verrà sanata e i test Coronavirus per medici ed operatori non verranno avviati in maniera strutturale. Quanto accade è causa di una gestione aziendale avventata che genera una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dell'ospedale, evidente in questi giorni".

In 20 giorni al Renzetti sono risultati positivi al Covid-19 una trentina tra medici, infermieri e degenti, di cui tre deceduti.