Venerdì, 21 Maggio 2021 Abruzzo

Il Mare Adriatico in sofferenza: la Biodiversità a rischio

Sovrasfruttato 90 per cento stock ittici

Preoccupa la situazione del Mar Adriatico, in “grande sofferenza”, con il 90% degli stock ittici sovrasfruttati.

Un’area intensamente sfruttata dalla pesca a strascico e dalle reti da posta, per via delle sue caratteristiche: fondi molli e privi di asperità. Senza contare la questione delle catture accidentali o accessorie (il cosiddetto bycatch) della pesca professionale, che interessa specie vulnerabili e talvolta a rischio d’estinzione e quindi protette da Convenzioni Internazionali, e che costituiscono un danno economico per i pescatori, i cui attrezzi di pesca possono essere danneggiati a causa di queste interazioni.

È quanto emerge dal nuovo report ”Biodiversità a rischio 2021” di Legambiente. Diversi i progetti di tutela e conservazione come Tartalife, Life Delfi e Life Elife, finanziati dal programma Life dell’Unione Europea e volti rispettivamente alla protezione delle tartarughe marine, dei delfini (in particolare il tursiope) e degli elasmobranchi. Da segnalare anche l’iniziativa promossa dall’Adriatic Recovery Project e coordinata da MedReAct in collaborazione con Legambiente, Marevivo, l’Università di Stanford e il Politecnico delle Marche che ha portato all’istituzione di un’area chiusa alla pesca a strascico (Fishery Restricted Area. la cosiddetta ‘Fra’) all’interno della Fossa di Pomo, tra Italia e Croazia.

Malgrado questa zona costituisca solo l’1% dell’Adriatico, sta contribuendo alla crescita degli stock di nasello e di scampi, dimostrando come le Fra possano giocare un ruolo fondamentale nel recupero della biodiversità marina. Per questo motivo le misure introdotte dalla Fra di Pomo, meritano di essere replicate anche in altre aree, come nel Canale di Otranto dove l’Adriatic Recovery Project ha proposto di istituire la seconda grande Fra dell’Adriatico.

In generale, il Mar Mediterraneo, considerato un hotspot della biodiversità marina del nostro Pianeta perché ospita tra il 4 e il 18% di tutte le specie marine viventi sul nostro Pianeta, molte delle quali endemiche, non gode di ottima salute.

Attualmente è una delle aree maggiormente interessate dal marine litter nel mondo, con grave rischio per la biodiversità, in particolar modo per le specie in pericolo come tartarughe marine, squali filtratori e balenottere. Una buona percentuale (il 75%) di tutti gli stock ittici del Mediterraneo esaminati a livello europeo è sovrasfruttata.