Domenica, 2 Giugno 2024 VasteseLa popolazione di Fresagrandinaria colpita per l'arresto del presunto terroristaSecondo gli investigatori progettava di allontanarsi dal territorio nazionaleNella tranquillità di Fresagrandinaria, paesino del Vastese, si nascondeva un cittadino legato in qualche modo ad associazioni terroristiche. Questo secondo quanto ricostruito da una intensa indagine dei militari del Ros - Raggruppamento Operativo Speciale e che ha portato due giorni fa all’arresto, convalidato ieri presso il tribunale di Vasto, di un 39enne di origini tunisine su proposta della Procura distrettuale di dell’Aquila. L’uomo, già ristretto in carcere, è accusato di associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere aggravata dalla finalità del terrorismo. Lo stesso era domiciliato in un centro di accoglienza sempre nel teatino ed era impiegato in una ditta locale. Una vita apparentemente normale, fino a quando gli investigatori riscontrano il contatto virtuale tra il 39enne e il terrorista dello Stato islamico Lassoued Abdessalam, anch’egli originario della Tunisia e autore dell’attentato terroristico del 16 ottobre del 2023 a Bruxelles (Belgio), allorquando, imbracciando un fucile semi-automatico, uccise due cittadini svedesi prima di essere a sua volta abbattuto dalla polizia belga. Un pericoloso collegamento su Facebook dove i due erano ‘amici’ ha dato quindi impulso alle indagini nei confronti dell’uomo finalizzate ad esplorare ulteriormente il circuito amicale dell’attentatore e verificare l’esistenza di eventuali notizie di reato e minacce sul territorio. "Gli elementi indiziari raccolti – si legge in una nota del Ros - consentivano di proseguire le attività d’indagine con una perquisizione, nella quale veniva sequestrato copioso materiale informatico, dal quale emergeva un intenso processo di autoradicalizzazione islamista, unito ad un’assidua attività di propaganda apologetica a favore di organizzazioni di matrice jihadista riconosciute come terroriste dall’Unione Europea. Inoltre, tale impegno dell’indagato andava a configurare una vera e propria attività di promozione del programma eversivo e terroristico jihadista, rilanciando diversi post”di propaganda da soggetti online che, a loro volta, divulgavano copioso materiale apologetico, servendosi di internet come una vera e propria “cassa di risonanza” della violenza e dell’odio". Sui social network il target di riferimento del 39enne erano tutti i suoi amici virtuali, molti di lingua araba, presenti sia sul territorio nazionale che estero, ai quali proponeva immagini antisemite, antioccidentali e riferite al jihad militare contro gli “infedeli”, anche al costo del “martirio”, avendo come obiettivo ultimo la realizzazione del califfato mondiale. L’esigenza del fermo è scattata quando gli inquirenti hanno potuto dimostrare l’intenzione del tunisino di allontanarsi dal territorio nazionale. L'uomo, a cui un mese fa era stata perquisita l'abitazione, da mercoledì è in carcere a Vasto. |