Lunedì, 2 Settembre 2024 Chieti

“ORARI MASSACRANTI E STRAORDINARI NON PAGATI”

LA CGIL CHIETI CONTRO SOCIETA’ GRUPPO COLASANTE

“Dipendenti dell’azienda costretti a lavorare fino a 12 ore giornaliere, nonostante abbiano stipulato contratti part-time di sole 4 ore”, e “spesso chiamati a prestare servizio anche durante i weekend e i festivi”, “senza alcuna maggiorazione retributiva”.

Sono le pesanti accuse formulate dalla Filctem Cgil e dalla Filcams Cgil di Chieti, nei confronti della Hospital service di Mozzagrogna, in provincia di Chieti, una delle aziende, forse la più importante, della holding dell’imprenditore lancianese Antonio Colasante, un gruppo top player a livello nazionale, nel settore nella gestione dei servizi ospedalieri e non solo, con circa 1300 dipendenti e oltre 200 milioni di fatturato.

La denuncia sulle condizioni dei lavoro alla Hospital service, specializzata in particolare nel servizio di lavanderia e sterilizzazione anche negli ospedali abruzzesi, porta la firma di Carlo Petaccia, segretario generale della Filctem Cgil di Chieti e Daniela Primiterra, segretaria della Filcams Cgil, che parlano di “una situazione inaccettabile che viola le normative vigenti in materia di lavoro e tutela dei diritti dei lavoratori”.

Il gruppo Colasante, molto noto in Italia e in Abruzzo, in particolare con la Omnia Servitia è salito alla ribalta durante la pandemia, per aver realizzato in tempi record l’ospedale covid a Pescara, appalto finito sotto la lente di ingrandimento della Procura di Pescara; ora con un altra delle sue società, la Clean service, Colasante sta partecipando, in competizione con altre 33 imprese, tra cui altri colossi italiani, alla mega gara di appalto da circa 137 milioni di euro per il servizio di pulizia e sanificazione, per cinque anni, degli ospedali, presidi sanitari e sedi delle quattro Asl abruzzesi, una partita gestita dalla stazione appaltante, l’Agenzia regionale dell’Abruzzo per la Committenza (Areacom), con l’assegnazione che ha subito ripetuti rinvii e ritardi.

La Clean service ha già appalti milionari per gli ospedali di Teramo, Pescara e dell’Aquila.

Tornando dunque alla Hospital service, Petaccia e Primiterra denunciano: “Diversi dipendenti dell’azienda sono costretti a lavorare fino a 12 ore giornaliere, nonostante abbiano stipulato contratti part-time di sole 4 ore con un contratto Safi – incalzano i due sindacalisti -, contratto collettivo non siglato da tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative – si legge nella nota -. In aggiunta, i lavoratori sono spesso chiamati a prestare servizio anche durante i weekend e i festivi, senza alcuna maggiorazione retributiva e senza riconoscimento contributivo per le ore eccedenti il lavoro ordinario. Le ore extra lavorate non vengono riconosciute né compensate adeguatamente, ma vengono invece retribuite tramite un sistema di trasferta Italia, che risulta iniquo e penalizzante per gli stessi lavoratori”.

Per questo ordine di motivi, le segreterie di Filctem Cgil e Filcams Cgli, “invitano l’azienda a un tavolo di confronto per risolvere le problematiche e per chiarire la situazione lavorativa dei propri dipendenti. Si invitano inoltre i lavoratori a venire in contatto con le segreterie della Cgil per ricevere assistenza e supporto”