Lunedì, 14 Ottobre 2024 Abruzzo

Nomine al palo, lotta in FDI su AP e Ater L'Aquila

Per le partecipiate nuovo duello Quaglieri-Verrecchia

Nella battaglia campale che impegna il centrodestra di riconfermato Marco Marsilio di Fdi per le nomine dei cda degli enti regionali, ad incrociare le spade non sono solo Fratelli d’Italia, che vuole recitare, numeri alla mano, il ruolo di asso pigliatutto, e la Lega che invece non vuole rimanere con il due di picche in mano, e lo stesso dicasi per Forza Italia.

Lo scontro è anche dentro Fratelli d’Italia e manco a dirlo i protagonisti sono ancora una volta l’assessore regionale al Bilancio Mario Quaglieri, il più votato in assoluto alle regionali di marzo con  11.754  voti e il capogruppo Massimo Verrecchia, anche lui campione di preferenze con 7.761 voti: il motivo, da quanto si apprende, che a Fratelli d’Italia spettano tre delle cinque Ater, le aziende territoriali per la l’edilizia residenziale e Quaglieri vuole quella della provincia dell’Aquila ad oggi diretta dall’avvocato aquilano Isidoro Isidori, in quota Lega. Verrecchia  mira invece ad Abruzzo progetti, di cui è amministratore Andrea Di Biase, già in quota Fdi, capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.

Due richieste non conciliabili, delle due l’una, nell’economia delle ripartizioni  a livello regionale, e a maggior ragione, in Fdi, a Quaglieri e Verrecchia sarebbe stato chiesto, su iniziativa di Marsilio e del segretario regionale e senatore Etel Sigismondi, di fare un passo indietro, per contribuire in qualità di assessore e capogruppo del primo partito della coalizione, a stemperare gli animi e a favorire la strada del dialogo, visto che l’alternativa rischia di essere la cavalleria rusticana.

A maggior ragione davanti allo stallo nelle nomine dei cda, quando già sono scaduti i termini dell0 spoils system, che andava concluso massimo dopo 180 giorni dall’insediamento del consiglio regionale del Marsilio bis del 10 aprile,  e con gli enti ingessati e costretti all’ordinaria amministrazione.

Tanto che domani in consiglio regionale salterà la votazione per decidere i cda, inserita all’ordine del giorno suo malgrado dal presidente del consiglio Lorenzo Sospiri, dopo che nell’ultimo tavolo di maggioranza del centrodestra, la Lega ha  fatto saltare il banco, non accontentandosi delle briciole che Fdi gli voleva lasciare, e poi in conferenza dei capigruppo non ha dato l’assenso (serviva l’unanimità) a Sospiri per fare i decreti di nomina.

Da nominare in aula sono, lo ricordiamo  i presidenti e componenti dei cda degli enti di competenza del consiglio, ovvero le Adsu dell’Aquila, di Teramo e di Chieti-Pescara, le Ater dell’Aquila, di Pescara, di Teramo, di Lanciano-Chieti, il presidente dell’Ersi, i componenti dei Consigli di amministrazione dei Consorzi di Bonifica. Mentre per l’Agenzia regionale delle attività produttive, l’Arap, le nomine sono all’ordine del giorno, ma nell’ultima giunta, su iniziativa di Marsilio e dell’assessore Tiziana Magnacca, anche lei di Fdi, l’ente è stato già commissariato e affidato al dirigente Mario Battaglia. E dunque non avrà senso nominare il cda, anche se ciò è previsto dall’ordine del giorno.

In qualche modo insomma, visto questo scenario, va fermato lo scontro tra i due big che dentro Fdi conducono una lotta fratricida e da nemici in casa da inizio legislatura, e solo una parte delle occasioni di dissidio sono emerse, assicurano i bene informati.  Oltre allo scontro esploso al comune di Avezzano dopo l’ingresso di Iride Cosimati eletta con Fdi nella giunta del sindaco civico Gianni di Pangrazio, con la benedizione di Quaglieri e l’indignazione di Verrecchia.

A seguire la nota vicenda dei 700.000 euro a favore di tre comuni inseriti a sua discrezione da Quaglieri nella legge di Assestamento, per l’Aia dei Musei di Avezzano, per una piscina a Lecce Nei Marsi e per la ristrutturazione di un cimitero a Secinaro. Fondi ad hoc che Verrecchia, con l’appoggio dell’intero gruppo, voleva cancellare con appositi emendamenti, stoppati  dal presidente Marsilio. Su iniziativa di Sigismondi, d’intesa con i vicecoordinatori, il senatore Guido Liris e il deputato Guerino Testa,  e il gruppo consiliare, era stato previsto di di rinviare a settembre l’elargizione con l’inserimento di altri contributi per altri comuni. La prova di forza di Marsilio ha smentito quasi tutto il partito ed è stata accompagnata dalla promessa di Quaglieri di riservare un tesoretto per il gruppo dei meloniani. Parola ad oggi non mantenuta.

Dovessero andare in porto entrambe le richieste, significherà una sconfitta per Fratelli d’Italia dell’Aquila, e un avanzamento da conquistatori per il partito marsicano, con due presidenti espressione di quest’ultimo territorio a discapito del capoluogo che del resto alle regionali non ha eletto nessun consigliere, e ha avuto percentuali molto più basse rispetto alla Marsica, che si è rivelata la vera roccaforte abruzzese del partito di Giorgia Meloni.

Dopo le elezioni di marzo ha alimentato roventi polemiche la mancata elezione, per una manciata di voti, dell’ex assessore e presidente della Gran sasso Acqua, Alessandro Piccinini, candidato di punta del capoluogo per Fdi.

Ma L’Aquila è pur sempre la città italiana da dove è cominciata la cavalcata trionfale di Fdi, con la prima elezione a sindaco di Biondi.

Detto questo, non sarà facile spuntarla e per nessuno dei due tra Verrecchia e Quaglieri: per quanto riguarda Abruzzo progetti, Di Biase è difeso a spada tratta dal sindaco Biondi e anche Marsilio non ha nessun vantaggio ad accontentare Verrecchia. A Di Biase in Regione riconoscono di aver risanato e normalizzato la partecipata, è un esponente di Fdi del quale è componente del consiglio direttivo (il più votato al congresso del novembre scorso).

Ma va però anche detto che è soprattutto il capo di gabinetto di Biondi, e dunque della corrente vicina al sindaco, ex commissario provinciale, minoritaria rispetto a quella di Verrecchia e guidata dal senatore Liris. Due gruppi che  guerreggiano tutti i giorni in provincia dell’Aquila e su vari fronti per ottenere il controllo del partito.

Per quanto riguarda l’Ater, molto dipende dalla Lega, a cui spetta una sola delle presidenze, purché in una azienda di una città capoluogo, è stato precisato nei tavoli, ovvero no a quella di Lanciano-Vasto.  E dunque la scelta potrebbe cadere anche sull’l’Ater dell’Aquila, la più pesante, tenuto conto anche della ricostruzione post-sismica ancora in corso, riconfermando Isidori.

Va infine ricordato che Quaglieri, medico chirurgo ed ex sindaco di Trasacco, si trova in una situazione suo malgrado delicata, per il rinvio a giudizio per peculato per la vicenda di un telefonino pagato dal Comune di Trasacco, e in suo uso fino allo scorso giugno. Questo nell’ambito di un inchiesta più complessiva sul presunto conflitto di interessi tra il suo ruolo di medico in cliniche private e di assessore.