Sabato, 19 Ottobre 2024 Abruzzo

Olio: "In Abruzzo qualità eccellente, ma meno 50% di produzione"

Il Presidente dei frantoiani prevede un sensibile aumento del prezzo

 “Un’ottima annata per la qualità delle olive che ci daranno un olio eccellente, purtroppo però siamo costretti a registrare un brusco calo della produzione, in media di circa il 50% rispetto ad una campagna normale”.

Lo dice ad AbruzzoWeb Alberto Amoroso,  presidente dell’Associazione Frantoiani abruzzesi e vice presidente nazionale e tesoriere dell’Aifo, l’Associazione Italiana Frantoi Oleari.

Con i primi frantoi già al lavoro, le stime sulla campagna 2024-2025 sulla produzione dell'”Oro Verde” indicano un forte calo che secondo l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), si attesta intorno alle 224mila tonnellate in meno rispetto allo scorso anno. L’annata della campagna olearia 2022/2023, fotografata da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol, aveva registrato un 37% in meno rispetto alla campagna precedente.

L’Abruzzo conta 293 frantoi attivi e 38.457 ettari di superficie in produzione di olive da olio (3,7% del totale nazionale).  A livello territoriale, nel 2023 Chieti è la prima provincia per superficie in produzione di olive da olio, con 20.000 ettari, pari a ben il 52,0% sul totale regionale. Seguono Pescara con 10.600 ettari (27,6%), Teramo con 5.780 ettari (15%) e L’Aquila con 2.077 ettari (5,4%).

“Non c’è dubbio che sulle nostre tavole arriverà un olio di altissima qualità – sottolinea Amoroso – per quanto riguarda le quantità, purtroppo, siamo costretti a registrare una drastica riduzione. I danni maggiori si sono verificati nel processo di trasformazione da fiore a frutto, a giugno, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, che hanno influito notevolmente sulla produzione”.

Nessun problema, invece, legato come invece era accaduto nelle annate precedenti alla mosca olearia.

“Questa situazione – osserva Amoroso – ovviamente si rifletterà sui prezzi, che mediamente cresceranno del 20-30%. L’olio avrà un costo compreso tra i 12 e i 15 euro al litro, a seconda della tipologia”.

Nei prossimi mesi, ricorda l’Ismea, il settore dovrà affrontare numerose sfide legate alla competitività a livello internazionale, ai costi della produzione elevati, all’aumento dei prezzi, alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Sfide che, secondo l’Istituto, possono essere superate solo facendo “rete” e condividendo le esperienze di tutti gli attori della filiera olivicolo-olearia.