Lunedì, 21 Ottobre 2024 Abruzzo

Per i Consigli di Amministrazione scaduti si va verso la fumata bianca?

Passo indietro di Fratelli d'Italia, la FIRA alla Lega e delega a Sospiri

Quattro mesi buoni di tavoli e summit del centrodestra per fare le nomine dei cda degli enti regionali, conclusi con fumate nere, un incontro a Roma tra i segretari di partito con una fumata grigia, che non ha impedito il nulla di fatto nel consiglio regionale di martedì scorso. Ed ora potrebbe esserci invece la tanto desiderata fumata bianca, dopo che si susseguono contatti e telefonate tra i tre big politici del partiti, dopo che c’è stato un incontro a tre sia pure breve, tra i segretari regionali anche nel corso della celebrazione dei due anni del governo di centrodestra di Giorgia Meloni di sabato a L’Aquila.

Secondo indiscrezioni, per uscire dal cul de sac, e anche dalla brutta figura del centrodestra, da quanto si apprende, il segretario di Fdi, il senatore Etel Sigismondi, deve innanzitutto convincere il presidente Marco Marsilio ad andare incontro alla Lega del segretario Luigi D’Eramo, sottosegretario di Stato all’Agricoltura, e suo nemico giurato, con l’approvazione anche di Nazario Pagano, presidente della commissione Affari Costituzionali e coordinatore regionale azzurro.

Ovvero far ottenere alla Lega, rispetto alle briciole che finora Fdi gli voleva riservare, anche la conferma nel 2026 della Fira, la finanziaria regionale,  che i meloniani attribuire a Noi Moderati, e dove ora è presidente, in quota Lega, Giacomo D’Ignazio.

Per una soluzione del genere si erano poste le basi, già nel precedente summit a tre a Pescara. Decisive ora però le ultime ore, anche senza incontri di persona, e potrebbe consentire nella riunione dei capigruppo di domani di dare la delega per le nomine al presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, sempre più in difficoltà nella gestione dell’aula sia nei rapporti con la maggioranza sia con le opposizioni., evitando che le stesse nomine vengano di nuovo messe all’ordine del giorno.

Nella maggioranza del riconfermato Marco Marsilio, di Fdi, del resto, c’è consapevolezza che non c’è davvero più tempo per tergiversare: i cda del resto sono scaduti il 7 ottobre, ovvero scoccati i 180 giorni di tempo dall’insediamento del 10 aprile del nuovo consiglio uscito dalle urne del 10 marzo, e gli enti sono costretti alla stretta ed ordinaria amministrazione, di fatto ingessati. E ad oggi dovessero per questa impasse verificarsi danni economici e di gestione i responsabili sarebbero i consiglieri regionali e gli assessori che non hanno confermato le governance, con la Corte dei conti lì pronta ad intervenire.

E’ stata del resto la Lega ad aver fatto saltare il tavolo negando la delega a Sospiri a fare le nomine di competenza del consiglio (Arap, Ater, Adsu, Ersi e Consorzi di bonifica), dopo che su iniziativa di Marsilio e dell’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, anche lei di Fdi, l’Arap è stata commissariata con una delibera di giunta e affidata al dirigente regionale Mario Battaglia. Un commissariamento irrituale di un ente di competenza del Consiglio, ma l’espediente è stato quello di motivarlo allegando alla delibera di giunta un progetto di riforma complessivo, con la fusione anche dell’indebitatissimo Consorzio industriale di Chieti e Pescara, e con la nascita, entro un anno, di un un nuovo ente, l’Agenzia unica regionale per le attività produttive (Aruap).  Una decisione che ha fatto arrabbiare la Lega e anche Forza Italia, in cui quota era il presidente uscente di Arap, Giuseppe Savini. L’assessore di Fi Roberto Santangelo e il vicepresidente della Regione della Lega, Emanuele Imprudente, sono infatti andati via dalla riunione di giunta in aperta polemica senza votare il provvedimento.

A seguire il niet in conferenza dei capigruppo della Lega alla delega  Sospiri, e la necessità di portare in consiglio le nomine, con la certezza che non si sarebbe deciso nulla.

Ora Fdi è chiamato a fare un passo indietro, per salvaguardare l’unità di una coalizione già lacerata, anche se manuale Cencelli alla mano, forte del 23,4%, è diventata di gran lunga prima forza della maggioranza con 9 consiglieri eletti, può pretendere a buon diritto la metà circa dei posti, in termini numerici e di peso, con la Lega che dovrà fare i maggiori sacrifici, scesa al 7,5%  rispetto al 27,5% della passata legislatura e con due soli eletti,  e anche Forza Italia, che pure è salita al 13,4%  con 4 eletti, non ci sta a fare da comparse.

Per il resto queste sono le ipotesi ancora sul campo, già anticipate da Abruzzoweb: il difensore civico, Umberto di Primio, ex sindaco di Chieti, in quota Fdi, potrebbe andare alla Saga, società di gestione dell’Aeroporto d’Abruzzo, dove ora presidente in scadenza, in quota Lega Vittorio Catone.

Mentre ad andare a fare il difensore civico sarebbe, sempre per Fdi, l’avvocato aquilano Alessandro Piccinini, ex assessore comunale ed ex presidente della Gran Sasso Acqua.

Abruzzo progetti  resterebbe a Fdi e al suo amministratore unico Andrea Di Biase, capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Anche se il capogruppo di Fdi, Massimo Verrecchia, avrebbe un altro nome da proporre.

Fdi si prenderebbe anche l’Ersi, l’ente regionale del servizio idrico, di cui è presidente Nunzio Merolli, quota Lega.

Resta a Forza Italia, la Tua, la società regionale del trasporto pubblico, dove è presidente il segretario provinciale dell’Aquila degli azzurri Gabriele De Angelis, ex sindaco di Avezzano, il cui mandato scade tra un anno.

La Lega potrà almeno tenersi due enti pesantissimi, l’Arta, l’Agenzia regionale della tutela ambientale, con il direttore Maurizio Dionisio, confermato l’anno scorso per cinque anni, e l’Asr, l’Agenzia sanitaria regionale, con direttore Pierluigi Cosenza, con mandato in scadenza nel 2026.

In base allo schema già condiviso, ma che a questo punto potrebbe essere anch’esso rimesso in discussione, delle cinque Ater, tre spettano a Fdi, una a Fi e una alla Lega, purché di un comune capoluogo, e non dunque quella di Lanciano-Vasto, hanno tenuto a sottolineare i salviniani. Delle tre Adsu, ne dovranno andare una a testa a Fdi, Fi e Lega. A complicare la partita delle Ater, il fatto che l’assessore al Bilancio di Fdi Mario Quaglieri ha un nome per l’Ater dell’Aquila, dove è presidente per la Lega Isidoro Isidori, e prima che la Lega decida quale Ater scegliere, escludendo a priori quella di Lanciano e Vasto.

Se la Fira andrà alla Lega, anche se non subito, andrà trovata una compensazione alternativa a Noi Moderati.