Lunedì, 18 Novembre 2024 Vastese

Sono stati sospesi dal partito tre esponenti del Pd di Cupello

Una decisione discutibile che fa molto discutere i cittadini del centro del Vastese

Due anni di sospensione dal partito per aver appoggiato e partecipato ad una lista alternativa a quella sostenuta dal Pd. E’ la sanzione applicata all’ex segretaria di circolo Graziella Costantini e ad altri due esponenti democratici, Michele D’Alberto e Giulio Pasquale, dalla Commissione di garanzia regionale del Pd presieduta da Elisabetta Merlino. L’organismo ha ribaltato il provvedimento della Commissione di garanzia provinciale che nel comportamento dei tre dem non aveva intravisto alcuna violazione dello Statuto, ravvisata, al contrario, dalla Commissione di secondo grado.

La decisione, definitiva e non appellabile, mette fine ad una querelle iniziata lo scorso aprile,  a ridosso delle elezioni amministrative che videro in campo due liste di centrosinistra: “Officina Cupello” con candidato sindaco Dario Leone e “Cupello nel cuore” con Marco Antenucci, contendersi lo scranno più alto del piccolo comune insieme alla lista civica “Semplicemente Cupello” della sindaca uscente e poi riconfermata, Graziana Di Florio che vinse le elezioni per uno scarto di appena 34 voti. Se il centrosinistra non fosse andato diviso e un pezzo del Pd non avesse appoggiato la candidatura di Antenucci, la corsa verso il comune del  candidato di Officina Cupello non avrebbe incontrato ostacoli.

La decisione presa dalla Commissione di garanzia regionale è quindi uno strascico delle amministrative di primavera che furono precedute da una guerra interna al Pd e da una situazione a dir poco paradossale: la presenza di due circoli e di due segretari –  Adelmo D’Alò e Costantini – in un paese di appena 4.800 abitanti.

In questo caso a dirimere la querelle fu la Commissione di garanzia provinciale che, pronunciandosi sulla questione, ritenne “legittima” l’elezione di D’Alò alla luce delle dimissioni rassegnate dalla ex segretaria Costantini. Si chiuse così, con un epilogo inatteso – tutti pensavano si andasse verso il  commissariamento – il contenzioso fra D’Alò, che ha appoggiato la candidatura di Leone e Costantini che ha sostenuto  quella di Antenucci  nella cui lista si era candidata insieme a D’Alberto e Pasquale.

Costantini si era dimessa da segretaria del Pd il 3 dicembre 2023, annunciando tale decisione con un comunicato stampa. A distanza di una ventina di giorni veniva riunito il direttivo che convergeva su D’Alò, la cui elezione era stata in seguito contestata, ma con un esito diverso da quello sperato.

Anna Bontempo (Il Centro)