Lunedì, 25 Novembre 2024 Vasto

Lo denuncia Tagliente: “Per i vastesi niente casa della salute”

Lavori fermi al palo da oltre un anno mentre altrove si trotta

Riceviamo e pubblichiamo

 


Accadono a Vasto storie che non hanno nulla da invidiare a quelle del teatro dell’assurdo di Eugène Ionesco o di Samuel Beckett. Da quest’ultimo quella che stiamo per raccontare potrebbe anzi anche prendere a prestito un titolo come Aspettando Godot opportunamente modificato in Aspettando Schael. Si, proprio lui, quello che dice d’avere Vasto in cima alla sua agenda di lavoro ma che si compiace invece di rivolgere le sue attenzioni costantemente altrove. Accade insomma che mentre a San Salvo inaugura con gran codazzo di notabili di centrodestra l’Ospedale di comunità, Cot (Centrale Operativa Territoriale) e Casa della Salute con un investimento di 3,5 milioni di euro, mentre ad Atessa inaugura con altrettanto codazzo di notabili di centrosinistra le medesime strutture per un costo di altrettanti milioni di euro, a Vasto non riesce a far partire i lavori dell’unica opera graziosamente concessa, e cioè la Casa della Salute, per una ragione talmente assurda da far pensare che sia strumentale.
In estrema sintesi questi i fatti. La Casa della Salute, che in parole meno altisonanti è un centro polivalente di servizi extra ospedalieri, dovrebbe trovar posto presso l’attuale sede del Distretto Sanitario di Base in via Michetti opportunamente adeguata sotto il profilo strutturale e funzionale.
I lavori, che sarebbero dovuti partire da più d’un anno, sono stati però impediti dalla permanenza nello stabile del Servizio Igiene e del Centro Vaccinazioni che non si sa dove trasferire anche se soltanto in via provvisoria. O quanto meno questa è la versione che viene dalla Direzione Aziendale, la quale adduce a giustificazione del grave ritardo di non aver potuto reperire locali idonei benché abbia reso noto questo intendimento con ben tre avvisi pubblici. Ed è qui l’aspetto surreale che porta a sospettare riguardo alla buona fede della Asl ed a parlare ancora una volta di scarsa considerazione da parte di quest’ultima nei riguardi di Vasto, che rimane ancora al palo, rispetto ad altre città meno importanti almeno per popolazione residente ed in attesa di Godot, anzi di Schael.
La circostanza d’avere un edificio già pronto per ospitare la Casa della Salute avrebbe dovuto essere semmai un vantaggio sui tempi di realizzazione e non una penalizzazione se solo si fosse pensato per tempo a rimuovere ogni tipo di ostacolo e considerato che senza ricorrere al mercato privato esistono in città e nei comuni adiacenti locali di proprietà della Asl o in fitto che potrebbero essere idonei per una sistemazione temporanea dei servizi segnalati. S’informi, signor Schael s’informi.
Giuseppe Tagliente