Martedì, 24 Dicembre 2024 Nazionali

A Natale sono tanti i rincari che troviamo sotto l'albero

Il pesce è un lusso, il costo dei biglietti dei treni è triplicato

Per le festività natalizie sotto l’albero gli italiani hanno trovato in dono rincari anche fino al 300%, dai regali al cenone, passando per addobbi, viaggi, alberghi e skipass. L’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime pesano sui bilanci familiari, spingendo molti a rivedere le proprie spese e fare una scelta forzata della sobrietà e del restare a casa.

Per quanto riguarda la tavola: dall’indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori è emerso che la maggior parte degli italiani trascorrerà la cena della vigilia di Natale nella propria abitazione o in quella di parenti e amici, circa il 32,3% prenoterà almeno uno tra il pranzo di Natale e la vigilia di Capodanno fuori casa, in un ristorante o un locale adibito all’organizzazione di eventi. In crescita anche la tendenza a ordinare, a casa, piatti pronti in servizi di catering e ristorazione.

La spesa media per il menù “classico” della cena di Natale sarà di 44,35 euro a persona, con un incremento del +6% rispetto allo scorso anno, mentre per il menù low cost la cifra si attesterà a quota 25,81 euro a persona (circa il 42% in meno rispetto al menù classico), con un aumento del +7% rispetto al 2023.

Per quanto riguarda, invece, il cenone di Capodanno, il menù classico costerà 56,70 euro a persona (+9% rispetto al 2023).

L’opzione più economica, invece, implicherà una spesa inferiore del 43% rispetto al menù classico, con una spesa di 32,06 euro a testa (comunque in crescita del +4% rispetto al 2023).

Gli aumenti più significativi riguardano il pesce, la frutta e i dolci.

Secondo quanto rileva la Coldiretti, infatti, il 24 dicembre per il Cenone della Vigilia il pesce sarà presente sul 71% delle tavole italiane, nonostante aumenti per alcune tipologie legati alla limitata disponibilità, come nel caso delle vongole per via del granchio blu, oppure alla stagionalità
Per approfondire: Come prepararsi a pranzi e cene delle festività di Natale: i consigli

Secondo le elaborazioni della Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti), realizzate a partire da quelle effettuate nei mercati all’ingrosso della Rete d’Imprese Italmercati, i maggiori rialzi si registrano per il polpo passato dai 14,00 euro/Kg nel mese di novembre ai 25,00 euro/Kg; per il calamaro, sia italiano che estero, passato da 18,00 euro/Kg ai 30 euro/Kg; e per le vongole veraci il cui prezzo continua a salire passando da 16,50 a 17,50 euro/Kg.

Tra i pesci allevati, i rincari più significativi si registrano per orate e spigole. In particolare, superano i 13,00 euro/kg le orate italiane di pezzatura piccola (tra i 400 e i 600 grammi), contro i 12,00 euro/Kg delle scorse settimane, rileva Bmti. Per quanto riguarda la spigola, invece, per un esemplare dai 400 ai 600 grammi il prezzo all’ingrosso è aumentato passando da 13,00 a 15,00 euro/Kg in una sola settimana.

Non è solo il pranzo di Natale a essere più caro, nel 2024 lievitano anche i prezzi di tutto ciò che, in un modo o nell’altro, ha a che fare con le festività.

Per i regali gli italiani spenderanno quasi 11 miliardi di euro, con una spesa singola di 256 euro. Per gli addobbi, invece, la spesa è di circa 270 euro (nel 2023 era di 233 euro).

Durante le festività si metteranno in viaggio più di 11 milioni di persone, con pernottamenti di almeno una notte, per una spesa media di 335 euro, quasi 4 miliardi complessivi. I rincari, ovviamente, non risparmiano neanche questo settore: i trasporti in auto segnano +100%, in treno +300%, in nave +30% e, dulcis in fundo, in aereo +1000%.