Lunedì, 6 Gennaio 2025 Abruzzo

ASL Pescara: "Pronto Soccorso e personale al collasso"

Allarme della FIALS: "Bisogna rivedere il decreto Lorenzin"

“Assistiamo da anni a un clima di esasperazione dei cittadini per quanto riguarda la cattiva gestione della sanità e le evidenti carenze organizzative e della gestione e assegnazione del personale. Personale, anno dopo anno, sempre inferiore alle necessità, con persone che vanno in pensione e che non vengono sostituite. Da tutte queste cose derivano liste di attesa per esami ma anche per ricoveri, ma anche episodi di violenza contro il personale sanitario che si trova a fronteggiare – senza alcuna colpa – queste situazioni”.

Lo afferma in un comunicato Gabriele Pasqualone, segretario regionale Fials Abruzzo, secondo il quale “Le violenze sul personale sono sicuramente un problema nazionale ma in Abruzzo, con il taglio dei posti letti voluti dal decreto 70 – il famoso decreto di Beatrice Lorenzin – si è fatto un drastico taglio ai reparti e quindi quando i sanitari del Pronto soccorso decidono di un ricovero… Spesso il reparto è pieno e si deve attendere che si liberi. Si attende, a volte, anche per giorni negando il diritto, stabilito dalla Costituzione, della cura”.

“Se il governo non rivede il decreto 70 saremo sempre in situazioni di vera emergenza. Basti pensare che i posti letto sono in Germania 8 per mille, in Francia 6 per mille mentre in Italia siamo al 3 per mille ovvero ogni mille abitanti ci sono 3 posti letto. Poi in particolare per quanto riguarda la Asl di Pescara c’è un clima di vera e propria esasperazione del personale dovuta a carichi di lavoro e turni molto pesanti. Assistiamo a una gestione organizzativa da parte della Asl che non tiene in nessun conto i “segnali” di quanto accade. Ovvero le liste di attesa, le richieste del personale di trasferimento, le richieste di pensione anticipata e i sempre più numerosi casi di aggressioni verbali e, purtroppo sempre più numerosi, di violenza dovrebbero far pensare che è ora di cambiare metodo”, continua il sindacalista.

“La Asl non si rende conto che non può essere solo il Pronto Soccorso di Pescara a dover far fronte a tutta la provincia, Infatti a Penne e Popoli i Pronto soccorso non solo sono stati ridimensionati ma soprattutto non ci sono più, nelle ore serali e notturne, diagnostiche e specialistiche attive. Accade quindi che i cittadini vadano direttamente a Pescara e anche quelli che invece si recano a Popoli o Penne vengono poi messi su una ambulanza e portati a Pescara. Come sindacato Fials sono anni che ci battiamo segnalando queste problematiche e suggerendo di ampliare personale, specialistiche e diagnostiche per fare in modo che ciascun Pronto soccorso possa fare il proprio lavoro. Abbiamo anche suggerito di ampliare quelle specialistiche che vanno a interessare la nostra popolazione sempre più anziana. Ma siamo rimasti inascoltati”, conclude Pasqualone.