Sabato, 18 Gennaio 2025 Abruzzo

RIGOPIANO: OTTO ANNI DALLA TRAGEDIA

“LA MEMORIA E’ UN DOVERE, COME LA SICUREZZA”

Otto anni fa, in una regione alle prese con le scosse di terremoto, forti nevicate, blackout elettrici e continue richieste di aiuto, sul versante pescarese del Gran Sasso, in un luogo incantato, stava per consumarsi una tragedia.

Oggi l’Abruzzo si ferma mentre è ancora vivo nel ricordo di quanti hanno vissuto quelle ore drammatiche, tra speranze e disperazione, quel 18 gennaio del 2017, quando all’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) 29 vite furono spezzate da una valanga.

Quel giorno si registrarono anche quattro scosse di terremoto, di magnitudo 5.1, con epicentro nell’Aquilano. Gli ospiti dell’Hotel erano preoccupati, avevano paura e volevano andare via, ma c’era troppa neve. Poche ore prima della tragedia ci furono diverse richieste di aiuto: tra queste le telefonate di Gabriele D’Angelo, cameriere dell’Hotel, morto nel disastro.

“Le quattro scosse che il 18 gennaio del 2017 fecero tremare la terra in Abruzzo, e nei territori circostanti, rappresentarono un ulteriore, duro colpo per le comunità dell’Appennino centrale, già provate dagli eventi sismici avvenuti nel corso del 2016”, le parole del commissario straordinario al Sisma 2016 Guido Castelli.

“A rendere la situazione ancor più difficile vi fu la concomitanza di forti nevicate che avevano paralizzato molti borghi, privati di energia elettrica a causa di un esteso black out. Quella giornata da drammatica si sarebbe trasformata in tragedia quando, nel pomeriggio, una valanga si abbatté sull’Hotel Rigopiano, causando 29 vittime. A distanza di otto anni è doveroso ricordare quanto avvenuto, per rispetto delle vittime, dei loro familiari e delle comunità colpite”.

“La memoria è un dovere, così come la sicurezza: entrambi ci ammoniscono rispetto agli errori compiuti e ci ricordano l’importanza di agire diversamente per il futuro”.