Giovedì, 13 Febbraio 2025 ChietiPer l'ex asilo Peter Pan di Chieti non è stata ancora trovata una soluzioneLa ASL di Lanciano-Vasto-Chieti rimodula l'investimento previsto a Lama dei Peligni“Nessuna risposta da parte del Comune anche all’ultima richiesta Asl, a fine gennaio, di arrivare a una soluzione “percorribile” sulla vicenda dell’ex Peter Pan, e adesso il tempo è scaduto. Il progetto di realizzare una Casa di Comunità nell’ex asilo di Chieti Scalo decade”. Questo il senso della nota inviata dal Direttore generale della Asl Thomas Schael al Sindaco di Chieti, con la quale, richiamati gli atti ufficiali dell’Azienda e la corrispondenza protocollata indirizzata al Comune, dice addio a quella soluzione, a lungo caldeggiata e rincorsa per aggiungere un pacchetto di servizi all’offerta territoriale, e formalizzata con l’inserimento del Peter Pan tra le azioni finanziate con il PNRR. “Una realizzazione data per certa, tanto da essere stata aggiudicata da AreaCom al raggruppamento di imprese Inco-Gete. La Asl era ignara, al momento della predisposizione degli atti, che fosse già in precedenza emersa una diatriba con Trafilerie Meridionali che rivendicava la proprietà del terreno sul quale insiste il fabbricato. Questo il nodo, rimasto insoluto, sul quale si è ora pronunciato il super consulente legale interpellato dall’Azienda sanitaria, che ha rimesso un parere che chiude alle proposte avanzate dal comune per sanare la questione. Di fatto, restando non definito l’aspetto della titolarità del sedime, viene impedito il passaggio di proprietà alla Asl e l’avvio dei lavori. Andrea Filippini, l’avvocato amministrativista esperto PNRR proprio per la materia degli investimenti pubblici, ha presentato alla Asl un documento di 60 pagine, nel quale prende in esame, e smonta sulla scorta di puntuali riferimenti giuridici, le proposte avanzate dal Comune, rimettendo in fila quelle che a suo dire sono state le occasioni mancate: mai comprovato l’avvenuto pagamento dell’indennità di espropriazione in favore del proprietario dell’area di sedime su cui insiste l’ex asilo; indisponibilità, del Comune o di Sindaco e Assessori, a prestare apposita garanzia fideiussoria volta a garantire la Asl dal rischio di spossessamento del bene da parte del proprietari”. “Lungi dall’intraprendere alcuna azione giudiziaria volta ad accertare l’avvenuta usucapione in proprio favore, il Comune è rimasto completamente inerte, così esponendosi anche al rischio di perdere la proprietà dell’immobile in caso di rivalsa di Trafilerie; data la situazione di dissesto, non è stato nemmeno in grado di garantire una procedura di compravendita trilaterale, che potesse permettere alla Asl l’acquisto dell’area; nemmeno ha intrapreso la procedura straordinaria di acquisizione sanante ripetutamente suggerita dall’Azienda sanitaria, che avrebbe consentito, in tempi rapidissimi, una soluzione amministrativa idonea e radicale; non ha sfruttato le occasioni di conciliazione e mediazione che pure con Trafilerie Meridionali s.p.a. ci sono state. Tutto questo senza trascurare l’invito alla Asl a procedere con il progetto “fidandosi” del comodato gratuito, riproposto a fasi alterne, pur sapendo, in coscienza, che non fosse fondato in quanto il Comune non è proprietario del sito. Al punto che, nel mezzo, sono state avanzate altre varie ipotesi, enunciate e mai realmente percorse”.
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