Mercoledì, 12 Marzo 2025 Abruzzo

SANITA’, DEFICIT A 67 MLN, DILEMMA COPERTURE

ALL’EMICICLO SCOPPIA LITE TRA MARSILIO E SOSPIRI

Dietro le quinte con la seduta del Consiglio regionale ancora sospeso, è scoppiata ieri pomeriggio nel  centrodestra una furibonda lite, raccontano i testimoni, sul buco della sanità che si attesterebbe intorno ai 67 milioni di euro.

Protagonisti della lite, in una stanza di palazzo dell’Emiciclo, sede del consiglio regionale all’Aquila, i due uomini forti del centrodestra che governa la Regione nel secondo, storico, mandato: il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, romano di origini abruzzesi, e il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, pescarese di Forza Italia.

Il pomo della discordia sono state le differenti vedute sulle modalità con cui trovare i 67 milioni di euro e in un tempo stringente: infatti, la Regione in particolare l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì e i tecnici del dipartimento guidato dal direttore Emanuela Grimaldi, sono chiamati a presentare le coperture entro il 14 aprile quando è convocato il tavolo di monitoraggio del Ministero della Sanità a Roma.

All’appello mancherebbero 40 milioni di euro, da trovare in qualche modo, per gli aumenti e la restante parte per il debito.

Questo nonostante i piani di rientro a cui sono stati obbligati i manager Asl, di cui si attende l’esito ufficiale, le risorse del fondo sanitario regionale, le maggiori entrate del pay back sanitario e 20 milioni che già deve scucire la Regione, tagliando intanto del 30% in budget dei dipartimenti. Con il Pd che attacca sul rischio che la Regione sarà alla fine obbligata ad aumentate le aliquuote Irpef, che per il centrodestra “nemico” delle tasse sarebbe una Caporetto.

Durante la riunione si è anche parlato, anche in questo caso con toni accesi, di fondi per la spedizione all’Expo di Osaka organizzata dall’assessorato alle attività produttive guidato da Tiziana Magnacca, di Fdi. Alla fine il circa milione di euro è stato trovato ed approvato dal Consiglio regionale in serata.

Da fonti vicine al centrodestra non ci sarebbero però motivi di eccessiva preoccupazione: 67 milioni sono comunque una cifra molto inferiore rispetto al tendenziale monstre che era stato calcolato in 200 milioni di euro per fine 2024, senza nessuna opera di risanamento. E si confida che il modo di abbattere ulteriormente il debito si troverà in qualche modo.

Inoltre il linea di principio il commissariamento scatterebbe solo sopra i 120 milioni di deficit.

Si attende intanto l’esito dei piani di rientro delle Asl, che dovevano centrare circa 80 milioni di risparmio e sulla graticola restano i quattro manager, Ferdinando Romano per la Asl provinciale dell’Aquila, Mauro Palmieri che da inizio marzo ha preso il posto di Thomas Schael, andato a fare il commissario della città della Salute di Torino, per la Asl provinciale di Chieti, Maurizio Di Giosia per la Asl di Teramo, e Vero Michitelli per l’Asl di Pescara, difficilmente riusciranno a centrare l’obiettivo del risparmio di 79 milioni complessivi dichiarati nei loro piano approvati a settembre.