Martedì, 1 Aprile 2025 AbruzzoL'Assessore Nicoletta Verì svela il piano per coprire il bucoRidurre le ASL e bloccare le assunzioni degli amministrativiCentralizzare l’acquisto di beni e servizi, ridurre il numero delle Asl e introdurre una programmazione sull’acquisto dei farmaci. E poi bloccando il turn over sul personale non sanitario, quindi blocco delle assunzioni degli amministrativi, una azione destinata a causare mal di pancia e proteste. È questa, stando ad una nota dell’ufficio stampa del Consiglio regionale sui lavori della commissione Bilancio terminati poco fa all’Aquila, la ricetta indicata durante la sua audizione dall’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, per far uscire l’Abruzzo strutturalmente dal debito sanitario prodotto dalle quattro Asl per il quale la Regione sarà costretta ad aumentare la addizionale Irpef a scaglioni di reddito nella seduta del consiglio regionale del 3 aprile, quando è attesa la mobilitazione di sindacati, categorie produttive e cittadini. Per Verì sono queste “le linee strategiche della riforma complessiva della sanità”. Ma dai lavori caratterizzati anche da un confronto approfondito sullo stato dei piani di rientro dal disavanzo delle quattro Asl abruzzesi e la prospettiva per il 2025, è emerso un nuovo dato sul buco del 2024 riferito ai piani di rientro delle Asl, secondo le opposizioni inefficaci: il debito ammonta a 180 milioni di euro, ai quali vanno sottratti i fondi (pari a circa 90 milioni) accantonati nei capitoli della Gestione sanitaria accentrata. La tendenza del 2025 sarà certificata il 30 aprile: si annuncia un disavanzo ancora più forte. Intanto è in atto un’ autentica corsa contro il tempo in un clima di grandi polemiche perché la Regione si deve presentare con la pubblicazione dell’aumento sul burat alla riunione del tavolo di monitoraggio nazionale dell’11 aprile oltre a dover recepire la riforma dell’addizionale Irpef a scaglioni entro il 15 aprile. Sempre secondo la nota stampa sui lavori che sono ripresi questa mattina dopo il rinvio nella giornata di giovedì scorso, la maggioranza di centrodestra, come annunciato già dal presidente, Marco Marsilio, di FdI, nei giorni scorsi, chiederà alla Commissione Salute nazionale, considerata la vastità del territorio, un riparto diverso e maggiorato dei fondi sanitari ministeriali per l’Abruzzo. Il direttore del Dipartimento Sanità, Emanuela Grimaldi, presente alla audizione insieme a Verì, ha delineato la cornice programmatoria con il Piano operativo 2025-2027, che sarà adottato dalla Giunta e poi discusso in contraddittorio e con le parti sociali al tavolo ministeriale. “La cabina di regia per il monitoraggio e controllo della gestione sanitaria, ha già condiviso queste linee strategiche con i direttori generali, – ha precisato la Grimaldi – mentre il ruolo di programmazione e controllo del Dipartimento sarà valorizzato con una figura ad hoc e su questo fronte è in atto il confronto con le parti sindacali”. “La tendenza sulla gestione delle Asl per il 2025, potrà essere nota al 30 aprile, quando le Aziende inseriranno i dati nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS)”, in tal senso l’assessore Verì ha confermato che il monitoraggio è mensile. Dal confronto è emerso che la perdita certificata delle Asl, a fine 2024, ammonta a 180 milioni di euro, ai quali vanno sottratti i fondi (pari a circa 90 milioni) accantonati nei capitoli della Gestione sanitaria accentrata. La Commissione Bilancio ha chiuso i lavori della mattina con l’audizione dei direttori generali della Asl di Chieti, Mauro Palmieri, e della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia. Nel pomeriggio, il confronto è proseguito con la relazione del direttore generale Asl L’Aquila, Ferdinando Romano e del manager Asl Pescara, Vero Michitelli. Sono stati auditi anche gli ordini professionali dei medici, degli infermieri e degli psicologi. In coda sono previste le audizioni dei sindacati di settore. PATTO PER L’ABRUZZO: “SU ASL PESANO ANCORA 180 MILIONI, DIMISSIONI GIUNTA ATTO DOVUTO” “Un disavanzo Asl complessivo di oltre 180 milioni di euro, nonostante i tagli a tutto il comparto sanità contenuti nei piani di rientro delle 4 Aziende sanitarie abruzzesi ( L’Aquila: – 53.4 milioni; Chieti: – 56.3 milioni; Pescara: – 30.9 milioni, Teramo: – 39.8 milioni). È questo il dato venuto fuori nel corso dell’Audizione dell’assessore Verì e dei direttori Generali nella Commissione Bilancio odierna. È questo il dato che certifica il fallimento della Regione a trazione Fratelli D’Italia, Lega, Udc e Forza Italia sulla gestione della sanità in Abruzzo”. Ad affermarlo, in una nota, sono PD, M5S, AVS, Riformisti, Azione e lista Civica Abruzzo Insieme che con Luciano D’Amico compongono la coalizione di opposizione in consiglio regionale Patto per l’Abruzzo. “Alla gravità di questi numeri si aggiunge l’assenza dei conti di previsione per il 2025, che vengono celati con una serie di giri di parole dell’Assessore, ma che probabilmente nascondono dati che disegnano un quadro ancora più allarmante. L’unica certezza che viene fuori da questa giornata di Commissione Bilancio è che i Piani di rientro non hanno posto rimedio ai disavanzi, che la destra li vuole sanare con l’aumento delle tasse ai cittadini e che per gli abruzzesi, nonostante l’aumento dell’addizionale IRPeF, non sarà garantita una sanità migliore”. “Nel corso della Commissione abbiamo chiesto anche contezza dei verbali dei precedenti tavoli di monitoraggio in cui si evince chiaramente che già a luglio 2024 il Ministero chiedeva risposte alla Regione sul disavanzo che stava maturando. La tempesta si vedeva all’orizzonte ma ciò nonostante la maggioranza ha continuato a utilizzare le risorse della Regione Abruzzo, tra cui i 130 milioni dell’extra gettito per il comparto sanitario, per altri fini: dal Napoli calcio, alle varie feste e festival, mettendo da parte per la sanità zero euro!”. “La tecnostruttura – incalzano i consiglieri di opposizione- la definisce con eleganza ‘Assenza di cornice programmatoria’, nei fatti si traduce in un fallimento politico su tutta la linea della destra nella gestione delle risorse pubbliche della Regione. Che l’aumento delle tasse sia un’azione dolorosa e ingiusta lo abbiamo detto, che sia anche inutile lo sottoscriviamo ancora una volta, perché fin quando in questa maggioranza le risorse dei cittadini saranno utilizzate male e coltivando i propri collegi elettorali, l’Abruzzo non si risolleverà mai dalla condizione di sofferenza in cui la destra lo ha relegato. Si utilizzino i fondi delle varie leggi mancia per coprire tutti i tagli che la sanità deve sopportare, e non si faccia ricorso a tasse aggiuntive per i cittadini”. “I vari partiti di maggioranza continuano con l’opera di scaricabarile verso il governo precedente, ma quello che non dicono, nei loro tentativi di discolpa, è che il governo precedente sono loro. Per questo continuiamo a chiedere le dimissioni del Presidente e di tutta la Giunta. Non è accettabile che gli abruzzesi continuino a essere presi in giro e che debbano anche pagare!”, concludono. VERI’: “AFFERMAZIONI FUORVIANTI, VALORE NON TIENE CONTO GSA, DISAVANZO 81 MILIONI” “Anche nelle audizioni di oggi in Commissione, la minoranza non ha perso occasione di attaccare la giunta regionale sulla base di affermazioni fuorvianti e, ancora una volta, sbagliate nella sostanza”, la replica dell’assessore Verì. “Nello spirito di massima trasparenza che contraddistingue il nostro operato – sottolinea – oggi abbiamo spiegato come a fine anno 2024, la perdita certificata delle nostre Asl ammontava a 180 milioni. Un valore che non tiene conto delle somme iscritte nei capitoli della Gsa, la gestione sanitaria accentrata, che rappresenta una quota del fondo sanitario indistinto. Somma che, la minoranza fa finta di non ricordare, è di pertinenza del sistema sanitario regionale e fa parte a tutti gli effetti della sua dotazione”. “Il disavanzo 2024, dunque, resta confermato – come ribadito anche nei giorni scorsi – a 81 milioni di euro, che comprendono anche gli aumenti contrattuali del personale sanitario. È questa la verità – conclude – che si basa sui numeri. Comprendo bene il gioco delle parti, che fa parte del dibattito politico, ma la realtà è quella che ho più volte ricostruito senza nascondere nulla, come è mio abitudine da sempre”. |