Mercoledì, 16 Aprile 2025 Abruzzo

“Ucciso a coltellate l'uomo trovato morto nel teramano"

La Procura della Repubblica dispone l'arresto di un uomo e di una donna

È stato trovato morto, in una zona impervia e isolata tra Sant’Omero e Nereto, in provincia di Teramo, Martino Caldarelli, 48enne di Isola del Gran Sasso (Teramo) che venerdì scorso era scomparso dopo essere uscito di casa per andare in palestra.Il corpo presenta ferite di arma da taglio e proprio per questo si indaga per omicidio secondo quanto riporta l’Ansa.

Il corpo è stato rinvenuto in un laghetto artificiale ai margini del torrente Salinello, tra Sant’Omero e Nereto (Teramo), in Val Vibrata. Caldarelli era uscito dalla sua abitazione di Isola del Gran Sasso venerdì scorso dicendo di andare in palestra e da quel giorno di lui si era persa ogni traccia.

Il suo cellulare, è emerso dalle indagini, aveva agganciato una cella proprio in Val Vibrata. A Giulianova (Teramo), invece, domenica sera è stata trovata la sua automobile. Il mezzo è stato dato alle fiamme, dopo essere stato riverniciato e, proprio per questo, solo in un secondo momento, attraverso accertamenti sul telaio, si è appurato che si trattava del veicolo del 48enne.

Ci sarebbe un tentativo di adescamento o, forse, una rapina finita male all’origine dell’omicidio di Martino Caldarelli, 48enne di Isola del Gran Sasso (Teramo) il cui corpo è stato rinvenuto ieri sera in un laghetto in Val Vibrata. Due i soggetti ascoltati dagli inquirenti, un uomo e una donna dei quali in queste ore si sta valutando la posizione per i relativi provvedimenti. Non si tratta di una piena confessione, ma dai due sarebbero arrivate dichiarazioni “molto significative” che hanno consentito di ricostruire l’accaduto.

Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza stampa dal procuratore capo di Teramo, Ettore Picardi, e dal comandante provinciale dei Carabinieri, Pasquale Saccone. Il delitto sembra legato a un ambiente marginale di persone che vivono di espedienti e gli elementi raccolti suggeriscono che non ci sia stato un piano preciso, ma probabilmente una situazione degenerata.

Prima dell’omicidio, avvenuto presumibilmente in un’abitazione a pochi chilometri dal luogo del ritrovamento del corpo, ci sarebbe stata una violenta colluttazione. La vittima è stata poi raggiunta da diversi fendenti. Il 48enne è stato descritto come persona tranquilla, forse adescata attraverso i social. Il cadavere è stato individuato ieri sera in un laghetto a pochi chilometri dall’abitazione di uno degli indagati. Il corpo era sott’acqua, legato a un peso per non farlo riemergere. E’ stato trovato grazie alle indicazioni fornite dalla donna. Determinante per le indagini è stato il ritrovamento, domenica scorsa, dell’auto della vittima, riverniciata e data alle fiamme forse per occultare tracce di Dna.

E’ da quel momento che gli investigatori hanno cominciato a lavorare sull’ipotesi di una morte violenta. Approfondimenti sono in corso su analoghi tentativi di adescamento portati avanti di recente dalla coppia. Il procuratore capo ha sottolineato che mancano gli ultimi dettagli, ma che si è vicini alla ricostruzione della vicenda e alla soluzione completa del caso.