Giovedì, 17 Aprile 2025 Abruzzo

Con i dazi "Colpito l’export agroalimentare, urgono contromisure"

La C.I.A. Abruzzo lancia l'allarme ed invita tutti a stare attenti

Il comparto agroalimentare abruzzese rischia di subire un duro colpo a causa della politica protezionistica degli Stati Uniti. La Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo lancia l’allarme sui dazi americani, che dal 2024 prevedono una tassa del 10% sulle importazioni dall’Unione Europea, con una proroga di soli 90 giorni prima dell’eventuale aumento al 20%.

Una minaccia concreta per le imprese del territorio, in particolare delle province di Chieti e Pescara, dove rispettivamente il 20% e il 24% dell’export agroalimentare è diretto verso gli Stati Uniti. I prodotti più esposti? Vino, olio extravergine d’oliva e ortofrutta trasformata.

“Si tratta di una situazione allarmante – afferma Nicola Sichetti, presidente regionale della Cia – che potrebbe compromettere la competitività delle nostre eccellenze, mettendo in crisi intere filiere produttive e occupazionali. Sono settori che rappresentano un patrimonio economico, ma anche culturale e ambientale”.

La Cia Abruzzo sostiene l’appello della direzione nazionale per un rilancio deciso del negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti, chiedendo che l’Italia eviti accordi bilaterali separati e giochi un ruolo centrale nel confronto internazionale.

“Allo stesso tempo – continua Sichetti – è indispensabile prevedere strumenti di sostegno per le aziende più colpite e risorse straordinarie per compensare le eventuali perdite, favorendo anche l’apertura di nuovi mercati”.

L’associazione chiede infine alle istituzioni regionali e ai parlamentari abruzzesi di farsi carico dell’emergenza e portare la voce degli agricoltori a Roma e a Bruxelles.