Lunedì, 28 Aprile 2025 Abruzzo

La Sanità Regionale nel caos totale. Il debito sale da 105-110 milioni di euro

Soldi che dovranno essere "drenati" dalla tasche degli abruzzesi come tasse

In commissione Vigilanza di oggi è stato “certificato un nuovo e preoccupante disavanzo per la sanità regionale, tra i 105 e i 110 milioni di euro, rispetto agli 81 milioni dichiarati. Siamo quindi dinanzi a ulteriori 25-30 milioni di euro che dovranno essere ‘drenati’ dal Bilancio Regionale o, come già fatto lo scorso 3 aprile, dalle tasche degli abruzzesi sotto forma di nuovi aumenti delle tasse”.

Ad affermarlo in una nota è lo stesso presidente della commissione Vigilanza, Sandro Mariani del Pd, assieme al capogruppo di “Abruzzo Insieme”, Giovanni Cavallari.

La riunione ha avuto come tema all’ordine del giorno la spinosa vicenda delle assunzioni in zona Cesarini degli amministrativi: la norma approvata nel consiglio del 3 aprile aveva infatti imposto lo stop, e il 10 aprile è arrivata la comunicazione del dipartimento Sanità alle quattro Asl. E’ accaduto però che la Asl di Pescara ha proceduto lo stesso all’assunzione di 10 addetti, per l’area economica e l’area giuridica, la Asl di Teramo di un dirigente, in entrambi i casi con lo scorrimento di graduatorie di precedenti concorsi. A seguire una diffida del dipartimento.

La Asl di Teramo si è adeguata, pur contestando il diktat, annullando l’assunzione, la Asl di Pescara  ha scelto di non dar seguito all’invito, convinta della legittimità dell’atto, argomentata in una relazione tecnico giuridica.

Hanno però oggi confermato i vertici del dipartimento Sanità che mancano i presupposti giuridici per le ulteriori assunzioni di amministrativi volute delle Asl di Teramo e Pescara, perché queste, al momento, non sono coperte dal piano assunzionale vigente. Per il momento sono quindi congelate le procedure di assunzione dei 10 amministrativi volute dalla Asl di Pescara e del Dirigente alla Asl di Teramo con il dipartimento Sanità che produrrà apposite controdeduzioni alle note di chiarimento delle Asl di Teramo e Pescara in merito alle procedure assunzionali nei prossimi giorni senza però sbilanciarsi sui tempi.

Nel dibattito, è emerso poi un quadro ancora più allarmante dello stato dei conti della sanità abruzzese.

“La Vigilanza di questa mattina ha completamente scoperchiato ‘il vaso di Pandora’ della disastrata sanità abruzzese – dichiarano  Mariani e Cavallari – è emerso infatti come all’ultimo tavolo ministeriale per il monitoraggio del sistema sanitario abruzzese dello scorso 11 aprile sono venute fuori, in maniera chiara ed inequivocabile, diverse criticità in ordine alla tenuta della contabilità delle Asl abruzzesi e alla contabilizzazione dei dati di bilancio delle stesse, in particolare sulle Asl di Chieti e L’Aquila. Le risultanze del tavolo hanno inoltre dimostrato un ulteriore disavanzo della nostra sanità di circa 105-110 milioni di euro rispetto agli 81 già annunciati in sede di aumento Irpef”.

“Siamo quindi dinanzi a ulteriori 25-30 milioni di euro che dovranno essere “drenati” dal Bilancio Regionale o, come già fatto lo scorso 3 aprile, dalle tasche degli abruzzesi sotto forma di nuovi aumenti delle tasse – proseguono Mariani e Cavallari – Nel corso della seduta è poi emerso come il debito complessivo nel 2024 superi così i 200 milioni di euro andando a sancire il fallimento del governo Marsilio ed il completo sbando della nostra sanità visto che i conti per il 2025 seguono lo stesso trend se non peggio!”.

“E’ stato oggi rivelato lo stato ‘comatoso’ in cui versa la sanità abruzzese, con le Asl oramai allo sbando che si muovono in autonomia rispetto alle direttive del Dipartimento Regionale Sanità ed un nuovo corposo buco nei conti della sanità regionale tra i 105 e i 110 milioni di euro che, come sempre, saranno gli abruzzesi con i loro sacrifici a pagare”, concludono Mariani e Cavallari.