Lunedì, 6 Aprile 2009 AbruzzoNel 1915 nella Marsica i morti furono 30 milaLa Città di Avezzano venne resa al suoloFurono circa 30 mila i morti causati, nel 1915, dal terremoto che colpì la zona della Marsica, in Abruzzo, e che rase letteralmente al suolo il comune di Avezzano. La scossa, calcolata di magnitudo 11 della scala Mercalli venne registrata alle 7.48 del mattino, il 13 gennaio 1915, con epicentro nella conca del Fucino e venne avvertita anche nel Lazio e in Campania. Avezzano fu distrutta, di 13 mila abitanti circa 10 mila morirono, tra loro anche il sindaco, e oltre duemila furono i feriti. Circa 3.500 furono le vittime a Gioia dei Marsi, 847 a Collarmele, 700 a Magliano, 658 a Celano. Ma tutti i comuni e borghi della zona rurale registrarono morti e feriti. La maggior parte dei feriti venne trasferita in ospedali romani; la "Casa Famiglia Regina Elena" che accoglieva gli orfani del terremoto, nei giorni seguenti, venne subissata di domande da parte di genitori che, non riuscivano a rintracciare i propri figli. I soccorsi furono rallentati dal clima invernale, dalla cattiva condizione delle strade di accesso e dal fatto che la percezione della gravità dell'evento a Roma si ebbe solo nel pomeriggio. A quel punto vennero inviate sul posto formazioni dell'esercito e dei carabinieri che si prodigarono senza posa per strappare persone dalle macerie. Il giorno successivo arrivò ad Avezzano in visita il re Vittorio Emanuele III.
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