Lunedì, 13 Agosto 2007 NotizieBiglietteria chiusa allo scalo ferroviario di Vasto-San SalvoAssurda situzione proprio nel momento di maggior movimento dei passeggeridi GIANNI QUAGLIARELLA
Biglietteria chiusa alla stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo. Nel pieno della stagione balneare, per giunta alle porte del Ferragosto, quando più massiccio si fa il movimento dei vacanzieri. E' successo ieri pomeriggio, quando decine di increduli viaggiatori si sono trovati alle prese con l'emettitrice automatica per acquistare il biglietto. Di domenica non c'era alternativa, pena la rinuncia al viaggio o l'acquisto direttamente sul treno, ma a costi inevitabilmente maggiorati. Cosa sia esattamente successo non è dato sapere, anche perché, fino alle 13, pare che lo sportello dello scalo di località San Tommaso fosse regolarmente presidiato dal personale. Sciopero improvviso, ferie simultanee o cos'altro, dunque, avrà causato l'imprevista chiusura? Lo potrà spiegare soltanto la direzione regionale di Trenitalia, del gruppo Ferrovie dello Stato, che da tempo, a onor del vero, ha dotato tutti gli scali, grandi e piccoli, degli apparati automatici multilingue allo scopo di agevolare la prenotazione e l'acquisto dei tagliandi. In tanti, però, sono ancora poco avvezzi alla tecnologia e così pare non siano mancate proteste e scene di insofferenza, specie da parte di chi, allarmato, temeva di perdere il treno o a causa dei mancati rimborsi. C'è perfino chi ha chiamato i Carabinieri.
Biglietteria chiusa a parte, va detto che da tempo cittadini e istituzioni reclamano maggiori attenzioni per la stazione di Vasto-San Salvo: il territorio assicura solidi fatturati alle Ferrovie dello Stato, ma i servizi, anziché crescere, diminuiscono. Emblematico il silenzio del gruppo sulle richieste relative ai treni veloci: la vicina Termoli può vantare sei fermate giornaliere dell'Eurostar, compreso l'Eurostar City delle 10,26 per Milano che parte un'ora appena dopo un altro Etr. Perché, allora, non spostare almeno quel convoglio alla prima stazione del Chietino, come invocano i manager delle zone industriali di San Salvo e della Val di Sangro?
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