Sabato, 22 Agosto 2009 Vasto

La marinera abruzzese è in rivolta

Minacciano: “Marceremo sul porto di Ancona”

Pubblicato su"Il Messaggero"

di FRANCESCO MARCOZZI

GIULIANOVA - Casse di alici vendute al mercato addirittura a 2 euro: e i pescatori abruzzesi rompono gli indugi e minacciano la ”marcia su Ancona”. E’ la conseguenza più rilevante di quella che viene definita la ”guerra delle alici” tra la Croazia e le marinerie dell’Adriatico, in particolare quelle marchigiana e abruzzese.
Quest’ultima è composta da sedici pescherecci che fanno base a San Benedetto del Tronto, Giulianova e Pescara. Da lunedì fino a ieri mattina, nei mercati, il prezzo del pesce azzurro ha oscillato tra i 2 e i 7 euro alla cassa. Due i punti di sbarco del prodotto ”straniero”: uno ad Ancona, con i traghetti provenienti dalla Croazia, e uno più “mobile”, con i camion furgonati che arrivano da Trieste e scendono velocemente lungo il tracciato costiero adriatico, riuscendo ad anticipare il rientro a terra delle nostre barche.
«È una cosa inammissibile per l’orgoglio della marineria che, da anni, esce in mare a garantire prodotti buoni sul mercato italiano ed europeo -s’infervora Walter Squeo, responsabile regionale della Federpesca- ed ora non riesce neanche a recuperare le spese di gestione (gasolio e contributi equipaggio). E pensare che dagli anni ’50 fino a pochi anni fa la famosa “lampara” è stata fonte di guadagno e sostentamento per tante famiglie. A questo punto chi garantisce la continuità di lavoro della nostra flotta peschereccia? E il reddito dei nostri marinai? Non possiamo restare più con le mani in mano».
Squeo ha chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Pesca, Mauro Febbo, per avviare un dibattito serio e risolutivo sulla pesca e le sue problematiche «e non le solite chiacchiere inconcludenti». Se non verranno adottati provvedimenti seri a garanzia dei nostri armatori, tutti i pescatori si recheranno, assieme ai pescatori pugliesi, sul porto di Ancona a protestare al momento dello sbarco del prodotto dalla Croazia. Si prevedono momenti assai tesi se non verranno trovate al più presto vie d’uscita: le marinerie non intendono fermarsi.