Martedì, 1 Dicembre 2009 VastoGli auguri a Don Mazzi per i suoi 80 anni da parte dell'Associazione "Premio Histonium"Il noto sacerdote nel 1994 venne a Vasto per ritirare il Premio CulturaIl numero 48 del Settimanale “Famiglia Cristiana” (29 novembre 2009) ha dedicato, nella rubrica “Personaggi” un articolo agli 80 anni di don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità “Exodus”, con queste incisive parole di inizio: “Don Antonio non smette di andare controcorrente: la droga, il terrorismo, la cultura del perdono, la famiglia, la Chiesa. E l’ansia di un Sacerdote-Padre che oggi ha 400 figli, ma non è riuscito a salvarli tutti”. Anche la Balivo l’ ha voluto ospite nella sua trasmissione “Festa in famiglia” e anche qui don Mazzi ha rivelato il suo volto di sacerdote impegnato, attraverso Exodus, in una particolare opera educativa che si muove su quattro ruote: il lavoro (“Richiama alla necessità che ciascuno deve provvedere al proprio mantenimento”), lo sport (“Aiuta ad osare, a guardarsi dentro”), il teatro e la musica (“Aiutano a parlare, ad aprirsi vincendo le timidezze”) e il volontariato (“Permette di confrontarsi con situazioni di disagio”). Il Direttivo e i soci dell’Associazione “Premio Nazionale Histonium” si uniscono a quanti stanno inviando testimonianze di affetto a don Mazzi e gli augurano una lunga vita, spesa soprattutto nell’opera di recupero dei tossicodipendenti. Ricordano, poi, i bei momenti vissuti a Vasto il 28 settembre 1994, quando egli venne al Centro Servizi Culturali sia per incontrare i giovani e parlare dei “quattro bussolotti” da essi ricercati (la televisione, il motorino, la discoteca e il computer) e sia per ritirare il “Premio Cultura” che gli fu consegnato dall’Arcivescovo Mons. Edoardo Menichelli, con la seguente motivazione: “A don Mazzi che, attraverso il Progetto Exodus, ha saputo rispondere con competenza, amore e grande spirito di servizio alle tante emergenze giovanili, creando un modo originale di essere “Comunità” e aiutando i ragazzi a sentirsi in famiglia, dove ognuno viene accolto e valorizzato per quello che è”.
LUIGI MEDEA |