Giovedì, 12 Agosto 2010 AbruzzoIl ciclista paralimpico Addesi in partenza per i Mondiali in Canada“Dopo Pechino sono stato abbandonato. Senza lavoro, senza il sostegno che gli enti pubblici avevano promesso e con due figli da mantenere…”Ferragosto di fermenti per l’atleta paralimpico Pierpaolo Addesi, di Torrevecchia Teatina. Il ciclista abruzzese, infatti, è in partenza per il Canada dove dal 19 al 22 agosto prossimi sono in programma i Mondiali di paraciclismo. L’appuntamento, gara clou della stagione, è a Baie-Comeau, in Quebec, dove si sfideranno i migliori. L’azzurro ha seguito una preparazione specifica, in questi mesi, per arrivare all’appuntamento al meglio delle possibilità. “Mi sento in gran forma – dice Addesi – e naturalmente l’obiettivo è la conquista del podio. Allenamenti durissimi nell’ultimo periodo, che sono culminati con il ritiro in azzurro dei giorni scorsi a Roccaraso. Quest’anno – continua – ho trascurato altri impegni sportivi per essere pronto per i Mondiali che speriamo porti buoni risultati. Alla vigilia sono fiducioso”. Addesi è affetto da focomelia, grave malformazione congenita per cui gli arti non sono sviluppati in parte o in toto: nel caso di Pierpaolo è il braccio sinistro ad esserne interessato, per tutta la parte dell'avambraccio. “Ho cambiato anche la protesi, grazie a Prodiesan, e questa attuale permette una maggiore aderenza alla bicicletta”.
“E’ stato un periodo durissimo – fa ancora notare Addesi – sotto tutti i punti di vista, anche quello economico. Mi ritrovo disoccupato e con due bimbi da mantenere. Di aiuti e supporti promessi dagli enti pubblici finora neppure l’ombra. Al contrario degli altri colleghi della Nazionale, che hanno sostentamenti e sponsor, perché a quanto pare in altre zone d’Italia si crede nell’importanza dello sport e che lo sport aiuti la vita e la disabilità, qui, io, dopo le Olimpiadi di Pechino, sono stato lasciato solo. Abbandonato. Impegni – puntualmente disattesi - , conferenze e comunicati stampa di taluni amministratori pubblici si sono rivelati solo propagandistici. Speriamo che qualcosa si muova, altrimenti sarò costretto ad abbandonare il ciclismo”. |
