Mercoledì, 26 Giugno 2013 Abruzzo

Centri massaggi cinesi a luci rosse, cinque arresti a Montesilvano

Blitz dei carabinieri in cinque attività

Maxi operazione dei carabinieri della compagnia di Montesilvano  nei centri massaggi della città adriatica gestiti da cinesi. Sono nove le ordinanze di custodia cautelare (cinque gli arrestati, due uomini ancora latitanti e due obblighi di dimora) eseguite dai carabinieri delle Compagnie di Pescara e Montesilvano con il supporto dei carabinieri delle Compagnie di Rovigo e Padova e del Nas Abruzzo. Gli arresti sono stati eseguiti all’alba di oggi, nell’ambito dell’operazione «Relax» che ha portato alla luce un'attività di sfruttamento della prostituzione che si nascondeva dietro l’attività ufficiale di gestione di centri benessere.

Gli arrestati (quattro ai domiciliari) sono: Shanyng Li, 40 anni, cittadina cinese residente a Castellalto; Jinghing Zhou (40), residente a Montesilvano; Yucha Yang (39), residente a Roseto degli Abruzzi; Haicha Wu (34) residente a Castellalto; Youlang Zhao (39), residente a Castellalto. Due uomini sono ancora latitanti. Obbligo di dimora per una 22enne Nigeriana residente a Pordenone e un 36enne di San Bellino (Rovigo), attualmente irreperibile, titolari delle licenze dei locali. I centri massaggio sotto sequestro sono tutti a Montesilvano: Oasi Oriente, An Mo, Lina, Lin Lin, Lin Lin 2. Le cinque attività erano ufficialmente destinate a praticare massaggi ma trasformate dagli stranieri in veri e propri locali a luci rosse. Per altri tre centro massaggi è stata chiesta la chiusura alla magistratura.

L’operazione ’Relax’ è stata coordinata dal capitano Enzo Marinelli, comandante della Compagnia di Montesilvano. Le indagini sono partite dalla denuncia di una donna che voleva sapere se il marito la tradisse frequentando il centro massaggi e così mandò in avanscoperta il fratello, e da un uomo che soffriva di lombosciatalgia e che una volta all’interno si accorse che i servizi resi all’utenza erano diversi da quelli relativi alla cura della lombosciatalgia.

Come appurato dagli inquirenti, nei centri massaggi non si praticavano solo massaggi, ma anche prestazioni sessuali. Tra le titolari e le lavoratrici, sono state trovate 16 irregolarità amministrative. Come ha spiegato il Luogotenente del Nas Placido Abbatantuoni, nessuna delle ragazze aveva nei centri la figura professionale della massaggiatrice, riconosciuta dalla Regione Abruzzo. Il giro di affari degli otto centri era di oltre un milione di euro all’anno. Nei centri c’era un tariffario dei massaggi e si arrivava fino a 120 euro con massaggi e prestazione sessuale.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dai Gip del Tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine e Gianluca Sarandrea, su richiesta dei due Pm Paolo Pompa e Giuseppe Bellelli. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati beni per 500 mila euro. Le accuse per gli arrestati sono quelle di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e gestione di casa di appuntamenti. Degli otto centri massaggi presenti fra Montesilvano (Pescara) e Città Sant’Angelo (Pescara), cinque sono stati sequestrati, mentre per altri tre è stata avanta proposta di chiusura. In due centri sono stati trovati due dipendenti senza contratto di assunzione.

Per attirare clienti, i gestori facevano pubblicità su Internet e tramite volantini e bigliettini da visita che consegnavano dinanzi il Tribunale di Pescara e lungo le spiagge di Pescara e Montesilvano (Pescara). Il 7 maggio una ragazza cinese residente in Toscana, attirata da una proposta di lavoro su Internet, riuscì a fuggire dopo essere stata picchiata dal titolare del centro massaggi di via Verrotti.

Fonte "Il Centro"