Giovedì, 15 Marzo 2018 AbruzzoInterrogatori, perquisizioni negli immobili dei Lamaletto. auto sequestrateI carabinieri ascoltano il padre, i fratelli e lo zio di Alessandro Neri, dopo che ieri la madre è stata in Procura per due oredi Simona De Leonardis
E' durato circa 4 ore l'interrogatorio nel pomerigio dei fratelli di Alessandro Neri, il ragazzo di Spoltore ucciso con due colpi di pistola calibro 7,65 e trovato morto giovedì scorso in un canale alla periferia Sud di Pescara. Sono Massimiliano e Paolo, appena sbarcati uno da Miami e l'altro da Dublino, che i carabinieri hanno voluto sentire a una settimana dall'omicidio del fratello di 28 anni. Prima di loro è stata la volta, sempre nella sede del Comando provinciale, del padre, e dello zio di Alessandro. Il padre del ragazzo, Paolo Neri, era già stato ascoltato diverse volte dagli inquirenti. Con lui anche il marito della sorella del padre del giovane. Ad una settimana esatta dal ritrovamento del corpo del giovane l'inchiesta va avanti senza sosta e non si esclude alcuna pista. Al momento non ci sono indagati. Ieri c'era stata la svolta nelle indagini. Due macchine sequestrate in uso anche al cugino di Alessandro Neri, e perquisizioni negli immobili della famiglia Lamaletto (gli imprenditori del ramo materno) tra cui anche l’appartamento nella zona di piazza Salotto, la stessa zona dove era stata ritrovata la 500 rossa di Alessandro il 7 marzo, due giorni dopo la sua scomparsa, e poche ore dopo l’appello su Facebook della madre. Sulla carta sembra stringersi il cerchio dei carabinieri del reparto Operativo e del Nucleo investigativo diretti dal colonnello Gaetano La Rocca e dal maggiore Massimiliano Di Pietroche conducono le indagini sull’omicidio del giovane di Spoltore di 28 anni. Ma in concreto si tratterebbe di accertamenti disposti dalla Procura (pm Valentina D’Agostino) finalizzati a sviscerare ogni pista. Anche quella che tira in ballo rancori mai sopiti tra Laura Lamaletto e la sua famiglia di origine. In particolare con il fratello Camillo, che dopo l’estromissione di Laura dall’azienda vitivinicola di famiglia nel 2015 ne prese le redini affidando l’attività imprenditoriale a suo figlio Gaetano junior. Il giovane con il quale Alessandro avrebbe avuto una discussione di recente e al quale ieri i carabinieri sono andati a sequestrare la Mercedes e la Audi Q7, rispettivamente in azienda ad Orsogna e a Giuliano Teatino, nella villa dove Gaetano junior vive con i nonni paterni. Auto non di proprietà del giovane imprenditore, ma in uso a lui, alla famiglia e al personale di servizio che ieri pomeriggio, insieme ad altri componenti della famiglia sono stati sentiti dai carabinieri locali. Parallelamente, il Nucleo di polizia economico finanziario della Finanza diretto dal colonnello Michele Iadarola ha avviato anche accertamenti patrimoniali sui Lamaletto. Accertamenti che riguardano la storia patrimoniale e gli assetti societari dell’azienda fondata sulle colline di Orsogna dal magnate delle mattonelle in Venezuela Gaetano senior di ritorno dal Sudamerica nei primi anni Novanta; ma anche i movimenti finanziari dei componenti della società. Di Gaetano junior, dunque, che ha lasciato Pescara tra il 3 e il 4 marzo, il giorno prima della scomparsa del cugino Alessandro, per raggiungere con la moglie i genitori negli Stati Uniti, e dello stesso Camillo Lamaletto. Ma perché da ieri le due macchine dei Lamaletto sono sotto sequestro accanto alla 500 rossa di Alessandro, a disposizione dei Ris che hanno già esaminato l’utilitaria utilizzata dalla vittima prima della fine? Presumibilmente perché, dopo aver isolato ed evidenziato tracce ritenute importanti, sia sulla 500, sia sul luogo del ritrovamento del cadavere (le tracce degli pneumatici ad esempio) gli specialisti del Ris vogliono compararle anche con i due Suv. Per poi mettere tutto insieme, compreso quanto sequestrato nei vari immobili, a Pescara e in provincia di Chieti, nelle disponibilità dei Lamaletto. Ma il cerchio non è affatto chiuso, anzi. |