Sabato, 30 Maggio 2020 AbruzzoAl via la stagione balneare in Abruzzo con le spiagge libere a "numero chiuso"L'ultima ordinanza firmata da Marsilio passa la palla nelle mani dei ComuniArriva il via libera della Regione alla partenza della stagione estiva: l'ultimo nodo, quello relativo alle spiagge libere, è stato sciolto con la firma dell'ordinanza numero 69 da parte del governatore, Marco Marsilio. Da oggi, dunque, cadono le pesanti restrizioni previste dall'ordinanza numero 62 e si potrà accedere anche nella porzione libera degli arenili. Per gli stabilimenti, invece, è già pienamente in vigore l'allegato 1 alla determina della Regione numero 34 del 27 febbraio scorso con la quale si stabilisce che dal 1 marzo al 12 ottobre l’apertura al pubblico è consentita per l’elioterapia; dal 1 giugno al 6 settembre, invece, deve essere garantito il servizio di assistenza alla balneazione da parte dei concessionari. Non essendo intervenuti atti diversi, dal prossimo 1 giugno gli stabilimenti dovranno provvedere ad avviare il servizio di salvamento, con bagnino. Il tema delle spiagge libere è stato risolto sostituendo tutto il protocollo di sicurezza che era stato allegato all'ordinanza 62 - quella che aveva disciplinato la ripartenza di ben 16 comparti diversi - con uno nuovo e aggiornato. Le spiagge libere saranno sostanzialmente a numero chiuso: spetterà ai Comuni fissare i limiti e le modalità di accesso. Si promuoveranno tutte le possibili azioni di sensibilizzazione ed informazione (distribuzione di dépliant, cartelli, social media), "volte a favorire un comportamento consapevole e corretto e alla conoscenza e al rispetto delle disposizioni sui comportamenti igienico- sanitari da adottare da parte dei bagnanti”. Ai Comuni competeranno anche i servizi di pulizia e salvamento connessi. In particolare le amministrazioni dovranno garantire: l’affissione nei punti di accesso – che dovranno essere puntualmente individuati - di cartelli in diverse lingue contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento; devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come i servizi igienici, ove presenti; i fruitori della spiaggia libera, nel posizionamento delle proprie attrezzature (ombrelloni, lettini, sdraio) dovranno rispettare le medesime misure di distanziamento per i complessi balneari; l’informativa e il rispetto delle misure di mitigazione di rischio da parte dei bagnanti. Bisognerà prevedere, puntualmente, limitazioni in merito al numero massimo di persone che possano contestualmente fruire della spiaggia libera, anche attraverso modalità che "diano un riferimento ai fruitori della spiaggia libera per il posizionamento delle attrezzature (ombrelloni) nel rispetto delle misure di distanziamento". Una di queste è il posizionamento alle estremità delle spiagge libere delle file delle postazioni/ombrelloni, al fine di favorire il previsto distanziamento (sia tra le righe che tra le fila) e il transito più possibile sicuro da e verso le postazioni/ombrelloni. L’area complessivamente destinata ad ogni singolo ombrellone o altro sistema di ombreggio non può comunque essere inferiore a 10 metri quadrati; le attrezzature complementari utilizzate in aggiunta all’ombrellone (sdraio, seggiola, lettino) possono essere posizionate in quantità limitata al fine di garantire il distanziamento con le attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno un metro; sotto agli ombrelloni, o ad altri sistemi di ombreggio, bisogna osservare una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. L'ordinanza, poi, prevede un'altra possibilità rispetto alla gestione. Per le spiagge libere, di piccole-medie dimensioni i Comuni potranno valutare, la possibilità di affidare parte delle stesse a strutture ricettive o turistiche che non possono ricevere il consueto servizio dagli stabilimenti balneari e compensare nelle stesse la diminuzione delle attrezzature balneari. Per quelle di grandi dimensioni si potranno coinvolgere nella gestione associazioni Onlus, ambientalistiche o la Protezione Civile per il rispetto delle norme Covid. Resta, a questo punto, solo il tema del salvamento sul tappeto: gli stabilimenti balneari stanno lavorando ormai da giorni a pieno ritmo per disegnare il "layout" degli arenili; molti di loro, però, avevano chiesto lo slittamento dell'avvio della stagione al 13 giugno, proprio per reperire il personale adatto e formarlo alla luce delle nuove norme. Qualche difficoltà, su questo versante, ancora persiste. Pubblicato su AbruzzoWeb |