Lunedì, 20 Marzo 2023 Abruzzo

Pulizia e sanificazione degli Ospedali abruzzesi

Bandi ARIC da 137 milioni di euro, le big in campo

C’è grande attesa per la scadenza del 30 marzo, dopo ben due rinvii, del termine per la presentazione delle domande per il mega appalto da 137 milioni di euro per il servizio di pulizia e sanificazione per 5 anni, degli ospedali, presidi sanitari e sedi delle quattro Asl abruzzesi.

Bando indetto dalla Regione Abruzzo, in largo anticipo, rispetto al termine della commessa a dicembre 2024 in mano alla Dussmann Service, multinazionale con sede centrale a Berlino, assumendosi una responsabilità da far tremare i polsi nell’indire una gara unica regionale ed individuando come stazione appaltante non la Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, con unico azionista il Ministero dell’economia e delle finanze, bensì l’Aric, l’Agenzia regionale per l’informatica e committenza, guidata dal direttore generale, Donato Cavallo, e che secondo quanto si è appreso potrebbe non avere una struttura adeguata per gestire una situazione così importante: infatti la portata economica è rilevante ed è molto delicato il procedimento amministrativo per il quale si annunciano tempi lunghi.

Pronte a fare la loro  offerte, oltre che dell’uscente Dussmann Service, colossi come la Rekeep, la Colser servizi, la Coopservice,  la Tem Services e due tra i principali player abruzzesi: la Omnia servitia di Antonio Colasante, della stessa holding che ha realizzato l’ospedale covid di Pescara,  e la Guerrato di Rovigo che ha cambiato proprietà diventando abruzzese grazie al duo Isaia di Carlo, imprenditore teatino, e Giancarlo Masciarelli, noto ingegnere ed esperto del settore dei servizi nel campo della sanità, che hanno salvato miracolosamente la grande azienda che era entrata in crisi nonostante tante importanti commesse milionarie.

Il bando  scadrà il 30 marzo, come detto da parte dell’Aric, con nomina nel ruolo di rup della dirigente Lucia Del Grosso, dopo che la Regione e le Asl hanno scelto, con il placet del presidente, Marco Marsilio, di fare un dietrofront significativo, non rivolgendosi più al Consip,  come aveva fatto il commissario Aric Daniela Valenza, nel 2022, con l’appalto assegnato a Dussmann, e chiudendo anche l’esperienza delle quattro gare provinciali, una per ogni Asl per servizi che negli anni scorsi hanno visto molte proroghe concesse e gare scadute.

A riprova della sua complessità, è che la scadenza del bando pubblicato il 16 dicembre,  fissata al   30 gennaio, a seguito di richieste di chiarimenti e rettifiche, con due determina dirigenziali,  è stata  prorogata prima al 20 febbraio, poi al 30 marzo, con la prima seduta pubblica fissata al 31 marzo.

La procedura ha ad oggetto l’affidamento nei quattro lotti corrispondenti alle quattro Asl abruzzesi,  dei servizi di pulizia e sanificazione, di gestione rifiuti, della fornitura e gestione materiale igienico, ed ancora degli interventi straordinari (anche per la costituzione di eventuali presidi fissi), e della sanificazione ambienti ed oggetti a ridotto impatto ambientale.

L’importo a base di gara ammonta complessivamente ad  114.257.140 euro, cui aggiungere il massimale di spesa per opzioni pari a 22.851.428 euro, gli oneri per la sicurezza pari a complessivi 145.200, e l’iva per l’intero periodo contrattuale di 60 mesi.  In totale dunque 137 milioni di euro  per cinque anni, 27,4 milioni l’anno.

La procedura sarà è interamente svolta attraverso l’utilizzo del sistema “Sistema Acquisti Telematici della Regione Lazio – S.tel.la”, come già avvenuto per altre gare dell’Aric.

L’affidamento avverrà mediante procedura aperta con applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo. Il punteggio tecnico sarà al massimo di 80 punti, il punteggio economico di 20 punti.

Degni di nota i requisiti relativi alla forza lavoro: “l’impresa aggiudicataria deve osservare, nei riguardi dei propri dipendenti, e se costituita sotto forma di società cooperativa anche nei confronti dei soci – lavoratori impiegati nell’esecuzione dei lavori oggetto dell’appalto, tutte le leggi, i regolamenti e le disposizioni normative in materia di rapporto di lavoro, di previdenza ed assistenza sociale e di sicurezza ed igiene del lavoro”.

Inoltre “l’impresa aggiudicataria deve, altresì, applicare nei confronti dei propri dipendenti, un trattamento economico e normativo non inferiore a quello risultante dal contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori delle imprese di pulizia, disinfezione e derattizzazione e degli accordi integrativi territoriali vigenti, sottoscritti dalle organizzazioni imprenditoriali e dei lavoratori comparativamente più rappresentativi”.

Tutto il personale adibito al servizio appaltato deve essere alle dipendenze e sotto la diretta ed esclusiva direzione e responsabilità dell’impresa aggiudicataria. “Il personale deve essere idoneo a svolgere le prestazioni del servizio, deve possedere i prescritti requisiti di igiene e sanità e deve essere di provata capacità, onestà e moralità”.

C’è poi la clausola del riassorbimento del personale già in servizio con il precedente aggiudicatario: “l’appaltatore subentrante assume l’obbligo di assorbire prioritariamente, con carattere di continuità i lavoratori già direttamente utilizzati dall’appaltatore uscente nella prestazione dei servizi oggetto di appalto, a condizioni normative, retributive e di tutela del rapporto di lavoro non peggiorative rispetto a quelle preesistenti, senza periodo di prova con riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata e maturanda e di assicurare i diritti individuali acquisiti e la giusta tutela del personale operante in astensione per maternità, infortunio, malattia, ferie, aspettativa, aspettativa sindacale, distacco legge 300/1970, al momento dell’avvio del servizio, garantendo l’assorbimento al termine del periodo di separazione dal lavoro”.

Altra condizione è che non può essere affidata in subappalto l’integrale esecuzione del contratto.

“L’operatore economico  – si legge nel bando – indica all’atto dell’offerta le parti del servizio che intende subappaltare o concedere in cottimo, in conformità a quanto previsto dall’art. 105 del Codice. Resta ferma la possibilità per gli Operatori Economici di indicare, nell’apposita sezione del DGUE, la quota che intendono subappaltare. In mancanza di espressa indicazione in sede di offerta l’affidatario non potrà ricorrere al subappalto. Al ricorrere delle condizioni di cui all’art. 105 del Codice, la Stazione Appaltante provvede al rilascio dell’autorizzazione al subappalto. L’aggiudicatario e il subappaltatore sono responsabili in solido nei confronti dell’Amministrazione contraente dell’esecuzione delle prestazioni oggetto del contratto di subappalto”.