Sabato, 26 Agosto 2023 AbruzzoLa Lega Abruzzo nella tempesta. Arriva il Commissario DurigonRumors romani:stop addii e D'Eramo defenestratoIl sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon nuovo commissario della Lega in Abruzzo, in sostituzione del suo collega nel governo Meloni, Luigi D’Eramo, coordinatore abruzzese del Carroccio e sottosegretario all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e alle Foreste: un’operazione per rilanciare la Lega a circa 7 mesi dalle elezioni regionali e per tentare di arginare l’emorragia in atto nel partito, culminata con la fuoriuscita nel giro di due giorni dell’assessore all’Energia, Nicola Campitelli e il consigliere Antonietta La Porta. E far tornare un po’ di serenità in un partito da anni segnato da polemiche e spaccature con una attività, ininterrotta e molto spesso sotto traccia, di un gruppo di oppositori alla linea di D’Eramo, accusato di accentrare troppo le decisioni senza condividere l’azione politica, in un partito che nel corso degli anni ha perso 5 consiglieri regionali su 10. Questa la clamorosa indiscrezione che da Roma rimbalza come un macigno in Abruzzo, e che è destinata a sconquassare una coalizione chiamata a trovare una storica conferma alle elezioni regionali in programma, probabilmente, nel prossimo mese di marzo. L’ipotesi che arriva dalla Capitale, in particolare da ambienti politici di centrodestra, giunge al culmine di voci che circolano da tempo e che si sono fatte più insistenti nelle ultime ore anche tra il gruppo ostile al capo del Carroccio abruzzese e fedelissimo del leader nazionale, Matteo Salvini: da fonti dei ribelli trapelano contatti ripetuti avvenuti tra il sottosegretario Durigon, considerato un big della Lega, e il fuoriuscito assessore regionale Campitelli. Il passaggio di consegne dovrebbe maturare nel giro di alcune settimane e significherebbe che, dopo anni di lavorio, la fronda interna al partito ha avuto la meglio sull’ex parlamentare D’Eramo che, non rieletto alle elezioni politiche dello scorso anno, è stato nominato sottosegretario, quindi ripescato come uno degli uomini più vicini al vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini. Sempre secondo i rumors romani, ad orchestrare il ribaltone, da tempo, sarebbero l’europarlamentare Massimo Casanova, proprietario di quel Papete in passato frequentato da Salvini, andato più volte in rotta di collisione con il coordinatore regionale tanto da promuovere a Roma più riunioni carbonare, e il suo amico, il vice segretario regionale, Massimiliano Foschi, cardiochirurgo dell’ospedale di Chieti trasferitosi successivamente come dirigente alla Asl di Teramo, dove il management è stato in quota alla Lega con il manager, Maurizio Di Giosia. Casanova che vuole ricandidarsi alle europee della prossima primavera, frequenta da tempo l’Abruzzo, regione di riferimento del suo collegio, dove può vantare molte amicizie. I due starebbero portando avanti una azione che nei mesi scorsi aveva visto come protagonista l’ex coordinatore organizzativo del carroccio abruzzese ex ex presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, che dopo l’abbandono della Lega è passato tra fila di Azione e poi, nelle passate settimane, con l’Udc. Farebbe parte della fronda interna al partito, tra gli altri, anche il presidente del Consiglio comunale di Pescara, Marcello Antonelli, che pure è stato avvistato più volte insieme al sottosegretario D’Eramo, e che potrebbe essere il coordinatore al termine del commissariamento. Secondo quanto si è appreso, tiferebbe Durigon nuovo commissario anche il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, con il quale è legato da rapporti di profonda amicizia e del quale è stato collega in parlamento: Marsilio lanciato verso la ricandidatura a capo della coalizione e verso lo storico secondo mandato, sarebbe felice di liberarsi di D’Eramo, considerato un personaggio scomodo con il quale non a caso ha spesso discusso animatamente per le scelte e le questioni amministrative affrontate nel corso dei summit di maggioranza. In questo nuovo scenario il 46enne ex parlamentare, che ha sostituito, un anno dopo le regionali del 2019, l’allora deputato Giuseppe Bellachioma, anche lui uscito dal partito sbattendo la porta nonostante per anni si fosse considerato amico di Salvini, si potrebbe concentrare sull’attività di governo. Stando alle tante indiscrezioni, dietro la fuoriuscita degli ultimi due esponenti del carroccio, Campitelli e La Porta, ci sarebbe la mano dei golpisti che avrebbero pensato di accelerare così i tempi per indurre Salvini a benedire l’operazione per avere poi il tempo di organizzare le prossime elezioni regionali. Intanto, c’è confusione sulla riconsegna delle deleghe da parte di Campitelli, anticipate a mezzo stampa, visto che l’assessore ha inviato un comunicato firmandosi ancora come assessore e annunciando la sua partecipazione alla presentazione del “Progetto pista ciclopedonale ex tracciato ferroviario e collegamento con la Costa dei Trabocchi”. Conferenza stampa che oggi è stata annullata per problemi personali dello stesso Campitelli. A tal proposito non è chiaro, visto che non è stato comunicato, se Marsilio abbia confermato le deleghe e quindi respinto la proposta di Campitelli. Sull’argomento il presidente della Regione, sollecitato da AbruzzoWeb, tace. A questo punto, in caso di permanenza in Giunta, sarebbe concreto l’approdo di Campitelli in quota Marsilio. In questo quadro molto critico per la compattezza del centrodestra e la Lega, D’Eramo e gli altri dirigenti hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. Il Carroccio nel febbraio del 2019 ha ottenuto oltre il 28% dei consensi, eleggendo 10 consiglieri su 18 e 4 assessori sui 6 della Giunta regionale. Attualmente in Consiglio ha 5 rappresentanti. ABRUZZOWEB |