Venerdì, 28 Marzo 2025 Abruzzo

In Abruzzo sono nati 14 cuccioli di orso marsicano

“Segnali positivi, ma la metà non sopravvive al primo anno"

Nel cuore dell’Appennino, la nascita di 14 cuccioli di orso bruno marsicano nel 2024 rappresenta un segnale incoraggiante per una delle specie più rare e minacciate al mondo.

Dieci piccoli sono stati avvistati all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, altri quattro al di fuori dei suoi confini, in aree come la Maiella e la riserva del Monte Genzana.

Un dato che conferma la vitalità della popolazione nonostante la sua estrema fragilità, e che lascia intravedere la possibilità di un’espansione del suo areale, fondamentale per garantirne la sopravvivenza.

A fare il punto è lo zoologo Paolo Ciucci, docente alla Sapienza di Roma e autore del protocollo di monitoraggio adottato oggi dal Parco, intervistato da FanPage.it.

“La presenza di cuccioli anche al di fuori dell’area storica del Parco è un segnale positivo – spiega – perché indica che le femmine si stanno riproducendo in territori nuovi, potenzialmente adatti ad accogliere l’espansione della specie”.

Ma le sfide restano enormi: si stima che circa il 50% dei cuccioli non superi il primo anno di vita. Una mortalità così alta rappresenta un serio ostacolo per il futuro della specie.

“Comprendere le cause di questa perdita è oggi una priorità scientifica – sottolinea Ciucci – ed è proprio per questo che il monitoraggio delle femmine con piccoli è cruciale”.

Il protocollo sviluppato dal suo team nel 2004, ispirato a modelli di successo come quello adottato a Yellowstone, si basa su criteri spazio-temporali rigorosi e coinvolge ogni anno decine di operatori sul campo.

Dal 2015, è l’Ente Parco a gestirlo direttamente, pubblicando regolarmente i dati nel Rapporto Orso Marsicano.

Nonostante la popolazione complessiva resti contenuta – appena 50-60 esemplari stimati – alcuni segnali, come la presenza di cucciolate gemelle, suggeriscono un buono stato di salute delle femmine adulte.

“Siamo di fronte a una dinamica positiva – conclude Ciucci – anche se il futuro dell’orso marsicano resta incerto. Ma non privo di speranza”.