Martedì, 26 Luglio 2011 Abruzzo

Nuovi particolari sugli arresti operati a Spoltore

Le persone coinvolte nell'inchiestasono ben 13

Le indagini, che sono durate due anni, riguardano la redazione del nuovo piano regolatore; l'appalto del servizio di riscossione dei tributi della pubblicita' e le sanzioni per le violazioni del codice della strada; l'accordo di programma per l'ampliamento del cimitero; un progetto per la realizzazione di appartamenti nella zona del fiume Pescara ; l'appalto per l'affidamento per la raccolta dei rifiuti urbani. Secondo il gip Gianluca Sarandrea, che ha emesso l'ordinanza di arresto, le indagini hanno messo in luce 'l'esistenza di un organismo di potere permanente costituito allo scopo di condizionare l'attivita' del consiglio e della giunta, piegando dietro l'apparente schermo del perseguimento di interessi pubblici, mere istanza di natura privata'.
L'inchiesta e' coordinata dal pm Gennaro Varone.
L'inchiesta conta in totale 13 indagati. Oltre a Ranghelli, Roselli e Vernamonte, sono finiti nel mirino della procura pescarese: l'assessore comunale ai lavori pubblici Claudio Santurbano; l'assessore all'urbanistica Ernesto Partenza; il consigliere comunale Pino Luigioni; l'imprenditore Alessandro D'Onofrio; Luigi Zampacorta; l'imprenditore Enzo Giansante; il geometra dell'ufficio tecnico del Comune di Spoltore Giuseppe Del Pretaro; il dirigente del Comune di Spoltore Tullio Michele Ernesto Santroni; il costruttore Alessio Carletti; il responsabile dell'Ufficio Autorita' di bacino della Regione Mario Angelo D'Eramo.
Per l'accusa il sindaco di Spoltore Franco Ranghelli, l'ex presidente del Consiglio regionale Marino Roselli, il vice presidente del cda della societa' Ecologica Spa Vernamonte, l'assessore comunale Ernesto Partenza, il consigliere comunale Pino Luigioni, e l'imprenditore Alessandro D'Onofrio, avrebbero messo in piedi una sorta di 'cabina di regia' vale a dire 'un vero e proprio organo decisionale estraneo agli organi istituzionali preposti all'amministrazione comunale di Spoltore, che venivano cosi' esautorati, allo scopo di condizionare le scelte amministrative e politiche dell'ente e di consentire affari e personalismi'.
Per quanto riguarda il prg, stando a quanto emerge dalle indagini, il sindaco avrebbe cercato di 'modellarlo' agli interessi personali ed imprenditoriali di Roselli e Vernamonte.
Stando all'accusa Ranghelli per raggiungere questo scopo avrebbe tentato, senza riuscirci, anche di far rinunciare al loro incarico i vincitori della gara pubblica per redigere il piano regolatore. Tra le accuse mosse a Roselli anche quella di aver fatto pressioni per far modificare i confini di inedificabilita' assoluta della zona del fiume Pescara ricadente nel territorio di Spoltore. Tutto questo a beneficio del Piano di recupero urbano 'Villa Costruzioni' a cui 'erano interessati - scrive il gip - Carletti in qualita' di costruttore e Roselli in qualita' di progettista e tecnico occulto della Villa Costruzioni'. Per quanto riguarda l'ampliamento del cimitero l'accusa sostiene invece che sarebbero state effettuate false perizie ed omissioni per avvantaggiare un imprenditore. Per i rifiuti secondo il gip, Ranghelli su pressione di Vernamonte avrebbe concesso proroghe illegittime nella gestione dello smaltimento dei rifiuti urbani alla ditta Ecologica srl controllata al 49 per cento da Di Zio.
Sempre secondo l'accusa nel settembre del 2010 poi si sarebbe tentato di turbare la gara d'appalto con l'inserimento di persone di fiducia nella commissione di gara. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori anche l'affidamento da parte del Comune di Spoltore del servizio di gestione delle procedure riguardanti la verbalizzazione e la notifica delle violazioni al codice della strada e la riscossione delle multe alla Maggioli Tributi Spa. Per il gip il sindaco Ranghelli 'ha mostrato di essere interessato, piu' che agli scopi istituzionali dell'ente, a favorire la ditta Maggioli la quale vede tra i dipendenti il figlio al quale a ridosso della delibera assembleare era stato rinnovato il contratto di lavoro, mediante l'accorpamento di due servizi, tra loro completamente disomogenei quali quello della pubblica affissione e quello della riscossione dei tributi da affidare in appalto ad un unico offerente in modo da ridurre le aziende concorrenti'.